Mobilità sostenibile, il bike-sharing
fa salire Bergamo all'11° posto

Bergamo sale dal 19° all'11° posto per la mobilità sostenibile in Italia. La nostra città non raggiunge Milano (salita dal 9° al 5° posto) ma si lascia alle spalle Brescia (precipitata dal 3° al 14° posto). Il merito? Anche, ma non solo, dell'avvento del servizio di bike sharing.

Lo dice una classifica stilata da Euromobility, Associazione mobility manager, che ha messo a confronti le 50 maggiori città italiane per capire come e quali passi vengo fatti per muoversi in maniera più sana

L'indagine di Euromobility ha portato quest'anno al primo posto Bologna (negli allegati l'indagine con tutti i dati e il comunicato) che nell'esame precedente occupava la posizione che ha Bergamo oggi: segno che crescere è possibile, ma che spesso non basta un'iniziativa per migliorare la qualità della vita.

Gli indicatori di cui si è tenuto conto per stilare la classifica sono stati in particolare le innovazioni introdotte per la gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, piattaforme logistiche per le merci, mobility
manager, ecc) e la loro efficacia; lo stato di salute delle città in relazione alla presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili alternativi (Gpl, metano); l'offerta di trasporto pubblico, le piste ciclabili, l'adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico.

Le 50 città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore
ai 100.000 abitanti.

«Questo terzo rapporto - ha detto Lorenzo Bertuccio direttore scientifico di Euromobility- ha registrato qualche passo in avanti sulla strada dell’ eco mobilità. In un anno si è assistito infatti ad una grande diffusione del bike sharing e ad un boom delle auto a gas e metano. E' importante che si continui a spingere il pedale dell' innovazione per avviare una nuova cultura della mobilità che renda più vivibili le nostre città. Purtroppo la fotografia dell’Italia che emerge dal rapporto è quella di un Paese a due velocità: un centro nord che segue l’ innovazione e un sud, tranne rare eccezioni, che arranca».

Milano è risultata essere la città più attiva nell’adottare misure di mobilità alternativa come il bike sharing, il servizio comunale di bicicletta condivisa. In Italia sono 23 le città in cui è attivo il bike sharing elettronico (a tessera
magnetica) o meccanico (a chiave codificata). Nelle 13 città che usano il sistema elettronico gli utenti sono aumentati del 206,5% con un vero e proprio boom a Milano con 12.346 utenti (quadruplicati rispetto all’anno precedente) e Roma con 8.700 utenti (anche qui quasi quadruplicati). Le new entry della bicicletta condivisa sono Bergamo, Genova, Udine, Terni e Siracusa. Il numero maggiore di biciclette a Milano (1.400), che distanzia nettamente Roma (150) e Siracusa (130), seconde e terze classificate. Fra chi ha scelto il sistema meccanico, in testa Modena con 272 bici. Secondo un’ indagine commissionata da Euromobility, un italiano su 5 conosce questo servizio, mentre quasi un italiano su 4 utilizzerebbe le biciclette condivise se fossero disponibili nella propria città.

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