Per la Festa di Sant'Antonio
tutti a caccia dei biligòcc

Quella di Sant'Antonio abate, protettore dei lavori dei campi e degli animali da cortile, è una festa molto sentita nella Bergamasca. Domenica 17 gennaio si è rinnovata nella chiesa-cappella vescovile dei Santi Marco e Maria in via Locatelli. Quest’anno, poiché la ricorrenza coincideva con la domenica, l’affluenza dei fedeli in chiesa e alla benedizione di moto, autovetture e animali è stata più massiccia.

«La festa di Sant’Antonio abate — sottolinea monsignor Tarcisio Ferrari, prevosto di Sant’Alessandro della Croce, parrocchia a cui è affidata la cura pastorale della chiesa — non è soltanto esempio di vivace devozione popolare, ma è soprattutto un invito a rinnovare la fede seguendo gli insegnamenti di Sant’Antonio abate: preghiera, umiltà e carità verso i bisognosi».

Folla folta anche fra le tradizionali bancarelle davanti al Tribunale e sul Sentierone, dove si vendono diversi generi merceologici, ma soprattutto i biligòcc, cioè le castagne affumicate tipiche della ricorrenza di Sant’Antonio abate. Per molti la festa è un ritorno ai ricordi di gioventù. Per altri invece è gettare lo sguardo su presente o futuro.

La festa di Sant’Antonio abate si prolunga anche lunedì 18 gennaio: Messe alle 7.30, 8, 9, 10 (solenne, presiede monsignor Tarcisio Ferrari) e 11; alle 15 Rosario meditato; Messe anche alle 16 e 18,30. Per tutta la giornata benedizione di moto e autoveicoli. Nei pressi della chiesa e del tribunale sono allestite le tradizionali bancarelle. Guarda il video delle bancarelle

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