Stipendi bassi e organico all'osso
per il personale della Giustizia

«Ci mancano risorse, siamo sempre meno, l'ultimo concorso per assumere è stato fatto nel 1996 e il lavoro è sempre in aumento. Gli stipendi di un cancelliere arrivano in media a 20 mila euro annui lordi. E come se non bastasse ora hanno tagliato l'organico». E' un grido di aiuto quello del personale amministrativo della Giustizia, illustrato martedì mattina in un'assemblea al Tribunale di via Borfuro dai rappresentanti sindacali di Fp-Cgil, Uilpa-Uil, Rdb e Flb, in vista dello sciopero proclamato a livello nazionale per venerdì 5 febbraio: si fermerà, tranne che per detenuti e atti in scadenza, anche l'attività di Tribunale e Procura, e l'invito è di partecipare in modo massiccio.

«Le riforme che il Governo sta discutendo in materia, sono inutili per risolvere i problemi della Giustizia - ha detto Giovanni Martina, per Fp-Cgil - Bisogna invece mettere a disposizione risorse e strutture, e soprattutto personale. Dal 1996 a oggi il numero degli addetti è sceso da 53mila a 43mila, mentre la mole di lavoro è aumentata». «Condivido sostanzialmente tutto quanto state sostenendo: l'ho sempre detto pubblicamente - ha dato il suo supporto Adriano Galizzi, procuratore della Repubblica - E' chiaro che l'amministrazione della Giustizia si basa su due pilastri, entrambi fondamentali: se ne manca uno crolla. E questi pilastri sono i magistrati e il personale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA