«Ciao Vincenzo, e grazie di tutto»
L'ultimo saluto, poi lo schianto

«Anche se non c'è già più in giro nessuno vado e ti saluto. Raggiungo la mia fidanzata che mi sta aspettando qui vicino. E' la nostra serata. Ci vediamo venerdì». Dopo quattro consegne a domicilio come «pony pizza» e la cena consumata in negozio, a cinque minuti dalle 22 di martedì, sono state queste le ultime parole di Marco Licini.

A ricordarle è Vincenzo Di Palma, il titolare della pizzeria «Amalfitana» di via Baioni 8, che per ultimo ha visto il ragazzo prima del terribile schianto in moto che gli ha tolto la vita: «Ancora non riesco a credere a tutto quello che è successo – racconta sconvolto il titolare -. Martedì sera Marco ha lavorato fino alle 9 e 20 consegnando nelle vicinanze quattro pizze. Poi si è fermato a mangiare una pizza insieme a me e a bere una bottiglietta d'acqua per poco più di mezz'oretta. Era allegro, sereno, come sempre. Portava in giro le pizze da due settimane soltanto ma era entusiasta. Negli ultimi tempi mi chiedeva spesso di poter fare il pony pizza».

Finite le consegne e la cena l'ultima parte della serata era già stata programmata per vedere Giulia: «Prima di ripartire con la moto per raggiungere la sua fidanzata è stato molto gentile come sempre – continua con un filo di voce Vincenzo –, è andato a prendermi un pacchetto di sigarette perché le avevo finite. Quando è tornato era molto sorridente, pieno di vita. Gli avevo confidato che anche se la città era già vuota, senza anima viva, era molto bello concludere in compagnia la sua serata».

Pochi secondi prima di ripartire per un viaggio che non arriverà a destinazione l'ultimissima frase di Marco “Ci vediamo venerdì, Vincenzo, grazie di tutto”. «Continuo a ripensarci – conclude il titolare distrutto dal dolore – io ho saputo di quanto era accaduto nella notte solo mercoledì mattina. Oggi, (ieri per chi legge ndr) la pizzeria è rimasta chiusa tutto il giorno perché stiamo tutti malissimo. Nel cuore, io e tutto lo staff del negozio, lo ricorderemo sempre come un ragazzo fantastico, bravissimo».

Vittorio Ravazzini

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