Imprenditore ucciso, si analizzano
frammenti sospetti sotto le unghie

Non solo abrasioni sulle mani, ma anche materiale sotto le unghie. È quanto hanno trovato i carabinieri del reparto operativo di Monza che indagano sull'omicidio di Giovanni Ghilardi, il quarantaduenne imprenditore edile di Lonno di Nembro, ucciso con due colpi di arma da fuoco alla testa e ritrovato martedì scorso nel baule del suo fuoristrada, parcheggiato nella zona industriale di Gessate (Milano).

Gli investigatori, durante le analisi compiute sul cadavere, hanno repertato alcuni campioni di materiale presente sotto le unghie della vittima. Nell'ipotesi migliore per le indagini, potrebbe trattarsi di materiale biologico non appartenente all'imprenditore di Nembro: sangue, cellule epiteliali o capelli di persone che potrebbero essere implicate nel delitto. Forse – è un'ipotesi – la vittima ha opposto resistenza e ha lottato con i suoi aggressori, prima di morire. Ma gli investigatori sono molto prudenti: il materiale sotto le unghie potrebbe anche non rivelarsi utile.

Innanzitutto, potrebbe essersi deteriorato: dalla morte di Ghilardi fino al giorno del suo ritrovamento, infatti, è passato circa un mese. Oppure potrebbe trattarsi di sporcizia o terriccio, dovuti a un possibile trascinamento del corpo dopo l'uccisione: è infatti ritenuto probabile che l'omicidio, i cui contorni appaiono sempre più quelli di una vera e propria esecuzione premeditata, sia avvenuto in un luogo diverso da quello del ritrovamento del cadavere. Solo le analisi di laboratorio potranno dare delle risposte, sia sul materiale trovato sotto le unghie, sia sulla natura dei graffi riscontrati sulle mani della vittima.

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