Picchetto dell'istituto sorveglianza
ai funerali del centauro di Fara

Chiesa gremita a tanta commozione lunedì 15 febbraio nella chiesa di Fara d'Adda per i funerali di Fabio Lo Faro, la guardia giurata morta sabato a Ghisalba in un incidente motociclistico. La salma del quarantenne, che risiedeva in paese con la moglie Luigia e al figlio Samuele di 11 anni, è stato accolta dal picchetto d'onore dei suoi colleghi dell'istituto sorveglianza provinciale bergamasco e da rappresentanti del corpo di vigilanza città di Bergamo.

Il parroco di Fara, don Luigi Baggi, che ha celebrato i funerali insieme ai padri salesiani don Rizziero Pantaleone, vicario delle scuole medie, don Daniele Cucchi, preside delle scuole medie, e don Alessandro Pelucchi, nella sua omelia, si è rivolto ai familiari ricordando: «che tutti noi oggi siamo a qui a condividere il vostro dolore. Fabio aveva nel cuore una grande vitalità. Ora però lui non è scomparso nel nulla ma si trova soltanto in un'altra dimensione. Qui ha incontrato il Signore che gli darà la forza per consolare e guidare i suoi famigliari in questo momento di dolore».

Commovente la lettera di addio che Samuele ha scritto per il padre e che è stata letta da una famigliare «Con la tua morte ho capito ancora di più i valori della mia vita. Continuerò a pregare per te come avevo fatto dopo il tuo incidente quando ancora speravo che non ti fosse accaduto nulla di grave».

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