Un lettore: «Chiudiamo il centro
cittadino domenica tutto l'anno»

«Spettabile redazione, vorrei fare alcune considerazioni sull'ennesima chiusura ecologica domenicale. Nella nostra provincia la metà dei Comuni che rientrano nella fascia critica non aderisce al blocco, credo giustamente, perché la domenica, oltre alle strade provinciali che rimangono in ogni caso percorribili (se chiudessimo anche quelle si potrebbe fare un altro ragionamento), le strade interne dei paesi vedono transitare un numero esiguo di auto da rendere inutile il blocco della circolazione: chi lo fa spera forse di racimolare qualche euro con le contravvenzioni».

«In provincia di Milano solo due Comuni su 134 (Cinisello Balsamo e Sesto S. Giovanni) hanno aderito e la stessa città di Milano, con Torino promotrice in pompa magna dell' iniziativa, causa la settimana della moda, si accinge a rilasciare migliaia di deroghe, come confermato dallo stesso sindaco Letizia Moratti».

«Per la città di Bergamo, invece proporrei, non dicendo ipocritamente per combattere l'inquinamento, ma per una città più vivibile, la chiusura domenicale per tutto l'anno del centro città, intendendo per centro anche i quartieri immediatamente a ridosso di esso (o in alternativa un salato ecopass festivo): anche la scorsa domenica, come numerose altre, abbiamo assistito alle interminabili code che si formano nei due sensi di marcia, in viale Vittorio Emanuele, che spesso arrivano fin oltre Porta Nuova, di chi pretende di salire in auto in Città Alta e deve fare poi i conti con il blocco all'altezza della funicolare».

«Detto questo, faccio presente di non essere il solito abitante del centro città che non vuole essere disturbato nei giorni festivi, ma una persona che vive in un paese del hinterland, che quando, nei giorni festivi, si reca a Bergamo, lascia l'auto all'estrema periferia, andando poi in città, bassa o alta che sia, generalmente a piedi o se più distante con i mezzi pubblici».

«Abbiamo il tram, le funicolari, i bus, abbiamo alcuni parcheggi periferici quasi sempre pressoché deserti (come più volte anche da voi sottolineato), si potrebbe allestire qualche bus-navetta, ma tutto questo non basta se non si riesce a cambiare la mentalità della gente. Cordiali saluti». 
A. B. Brusaporto

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