Il 1° marzo un presidio della Cisl
per i diritti degli immigrati

La Cisl di Bergamo, in qualità di componente della rete 28 marzo organizza per lunedì prossimo l'iniziativa “Senza giallo non c'è arcobaleno”, in occasione della Giornata che gli immigrati vogliono dedicare alla tutela dei propri diritti. Una folta delegazione del sindacato di via Carnovali parteciperà al presidio itinerante che coinvolgerà il centro della città bassa, mentre al mattino, presso l'Hotel Europa di Zingonia, la FIM bergamasca dedicherà il proprio direttivo a una riflessione sui temi dell'immigrazione e dell'integrazione, partendo dal vissuto dei lavoratori stranieri che sono nella Fim-Cisl.

Parteciperanno ai lavori il segretario regionale Fim Ermanno Cova e Bruno Ducoli presidente di “Insertion” Asbl (Onlus) e “Centre européen de rencontre et de ressourcement”. La vicinanza della Cisl di Bergamo e non solo alle istanze dei nuovi cittadini non è d'altronde cosa degli ultimi giorni. «Da tempo si discute di una iniziativa promossa dal comitato 1° marzo "24 ore senza di noi" - dice Mimma Pelleriti, segretario della CISL Provinciale delegata ai temi dell'immigrazione - con lo scopo di rendere evidente la situazione degli immigrati e il contributo che danno al nostro paese. Il dibattito è forte e le strumentalizzazioni attorno a questo tema lo rendono anche complicato.

A tutti i livelli abbiamo dichiarato il no allo sciopero perché chiedere ai soli cittadini stranieri di scioperare è un grande errore che dividerebbe ulteriormente le persone, è fuori discussione che questo tema deve continuare ad essere affrontato e vanno ricercate modalità efficacipartendo dall'aspetto legislativo, accompagnato da politiche sociali utili alla promozione di inclusione e coesione sociale. Il tema immigrazione riguarda tutti e chiede la responsabilità di tutti. Proprio per questo come Cisl, insieme a Iscos e Anolf - abbiamo promosso l'iniziativa della rete 28 marzo che stesse dentro un percorso di impegno già assunto da tempo, per "segnare" una necessità, con la chiarezza che per noi è un altro giorno insieme agli stranieri e che continuerà».

Per Roberto Benaglia, della segreteria Cisl Regionale «il sindacalismo italiano da tempo si spende con manifestazioni, campagne di sensibilizzazione, vertenze, contratti ed azioni legali per dare tutela ai tanti lavoratori regolari e non, spesso soli di fronte alle logiche del mercato e alle regole inique (a partire dalla Bossi Fini) che oggi regolano in Italia questo fenomeno. Da tempo, Cisl in testa, tutto il sindacato si chiede come incidere maggiormente sul tessuto sociale e sul cambiamento delle regole per evitare una deriva xenofoba e di chiusura nel nostro paese, in particolare al Nord.

Per tutto il 2009 la Cisl ha organizzato con altri manifestazioni territoriali e nazionali per chiedere che i lavoratori stranieri colpiti dalla crisi non debbano tornare ad essere clandestini e ha promosso cause legali contro i provvedimenti di welfare locale che alcune giunte leghiste hanno promosso per i soli residenti italiani. Sempre più ci muoviamo, anche sul territorio, unitamente al mondo dell'associazionismo, del volontariato e delle comunità straniere che tanto fanno nella stessa direzione. Nessuno può da solo ottenere grandi risultati. Per questo vediamo con interesse e favore – conclude Benaglia - la ricerca di nuove iniziative generali di sensibilizzazione e simboliche che confermino i valori di giustizia, di pari dignità e di uguaglianza sociale (fuori e dentro i posti di lavoro) in tema di politiche migratorie.

Crediamo anche che sia il momento di far meglio percepire alla società italiana il contributo positivo che milioni di immigrati nel rispetto delle leggi danno all'economia, lavorando in regola, pagando tasse e sostenendo il nostro welfare. Crediamo che gli stessi immigrati in Italia possono far sentire su alcuni temi direttamente la propria voce tramite le proprie comunità».

Intanto fuori dalla sede della Cisl di Bergamo hanno fatto capolino due strisce di stoffa gialla, posizionate all'esterno del secondo piano «a testimoniare – come dice Francesco Breviario, responsabile Iscos – della vicinanza che noi viviamo con le istanze dei cittadini stranieri, tutti i giorni e non solo l'1 marzo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA