«Basta abbandoni»: aiuti
da Ospedale e Culla per la vita

«Mai più neonati abbandonati». Con questo obiettivo era stata attivata anni fa la «Culla per la Vita». Posizionata al cancello del Monastero Matris Domini, la culla riscaldata è collegata ad un sensore che consente di chiamare il 118 e trasferire il neonato agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Una versione moderna della ruota degli esposti, meccanismo girevole in cui le donne depositavano i piccoli nati da unioni illegittime o in condizioni di estrema difficoltà, abolita ufficialmente nel 1923.

La culla per la vita è situata in un luogo facilmente raggiungibile sia in auto che a piedi, in via Locatelli 61, nel centro città, tra viale Vittorio Emanuele e viale Albini. Posizionata sulla cancellata del Monastero Matris Domini, è realizzata per offrire totale anonimato ai genitori e massima sicurezza al bambino. Il meccanismo ricalca il tradizionale congegno ma nella versione moderna, la ruota è riscaldata e supertecnologica, dotata di un allarme acustico attivato da un sensore che consentirà alle suore di chiamare tempestivamente il 118 e di trasferire il neonato agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove sarà affidato alle cure dell'èquipe di Patologia neonatale.

L'iniziativa è nata dalla collaborazione tra l'Associazione italiana donne medico di Bergamo, Soroptimist, Centro aiuto alla vita, Movimento per la vita di Bergamo e Avis Bergamo grazie alla partecipazione attiva delle suore del Monastero Matris Domini e dell'azienda ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo, che, attraverso gli operatori del 118 e l'èquipe di Patologia Neonatale, hanno accolto con favore la possibilità di offrire un percorso protetto alle mamme in difficoltà che decidono di abbandonare il loro bambino.

“La culla per la vita - sottolinea la dott.ssa Paola Rosaschino presidente provinciale dell'Associazione italiana Donne Medico - è una delle possibilità, l'ultima da utilizzare, uno strumento estremo di una madre, costretta a partorire in solitudine e senza alcuna assistenza sanitaria, che intende abbandonare il figlio. Prima di arrivare a questo, in base al DPR 396/2000, la partoriente può chiedere ai medici dell'ospedale di non essere menzionata nel certificato di nascita. Una seconda opportunità è il numero verde SOS Vita 8008-13.000 attivo 24 ore su 24 con il quale, tramite uno dei 272 Centri di aiuto alla vita presenti in Italia, si offre alla donna la possibilità di un'accoglienza ed un aiuto concreto e personale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA