Inseguito dai carabinieri per mezz'ora
medico arrestato finisce ai domiciliari

«Avevo assunto una dose di cocaina, e mi sono fatto prendere dal panico: il primo carabiniere non avevo capito chi fosse, e poi non mi sono reso conto, ho continuato a fuggire sconsideratamente». Si è giustificato così venerdì mattina in direttissima davanti al giudice Federica Gaudino un medico di 42 anni di Zanica (in questo momento non esercita la professione), finito in manette dopo quasi mezz'ora di inseguimento tra Verdellino, Ciserano e Boltiere con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e guida senza patente e senza assicurazione, difeso dall'avvocato Marika Trabucchi.

Il professionista era già finito nei guai, per resistenza e spendita di banconote false, a fine ottobre, dopo aver pagato un tassista con 50 euro contraffatti ed essersi opposto all'arresto, e poco tempo fa era stato denunciato per guida senza patente.

Giovedì verso le 16 un carabiniere fuori servizio lo ha sorpreso fuori dalle scuole elementari di Verdellino, in auto, mentre suonava con insistenza il clacson e ostacolava il traffico. Appena il militare si è avvicinato qualificandosi, il medico è fuggito: è cominciato così un inseguimento in forze, durante il quale il medico ha più volte finto di fermarsi per poi ripartire, colpendo in un caso una pattuglia e rischiando di investire un carabiniere. Alla fine è stato bloccato in una via a fondo chiuso a Boltiere.

Il giudice ha convalidato l'arresto con la misura dei domiciliari. Processo aggiornato al 23 marzo.

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