Vicenda Aler, i sindacati inquilini:
«altro che vendere, incrementare»

Le organizzazioni sindacali degli inquilini intervengono sulla vicenda delle case Aler che l'istituto vorrebbe vendere (vedi link).
«In questo periodo di forte crisi economica - si legge in un comunicato stampa - è indispensabile investire sull'edilizia pubblica grandi risorse per dare una risposta concreta alle migliaia di famiglie che non riescono più a far fronte al canone del mercato privato. La Regione Lombardia, dopo un periodo di tregua, con una legge della fine del 2007 ha nuovamente dato possibilità alle Aler di vendere fino al 20% del patrimonio, iniziando dai condomini misti, cioè in quegli edifici dove erano stati già venduti alcuni alloggi».

«L'Aler di Bergamo - prosegue il comunicato - non si è fatta sfuggire l'occasione e ha deciso di porre in vendita ben 1200 alloggi corrispondenti alla percentuale massima, visto che il patrimonio totale è di circa 6000 appartamenti. SUNIA, SICET, UNIAT e UNIONE INQUILINI di Bergamo, sin dalla fase di discussione di questa legge sui tavoli Regionali, si sono detti fermamente contrari a questa operazione: infatti, oltre a provocare un ulteriore impoverimento del patrimonio pubblico, già esiguo e non sufficiente a soddisfare una domanda sempre crescente, sta causando forte preoccupazione negli assegnatari che non vogliono o non possono acquistare».

«I prezzi proposti - conclude il comunicato - sono decisamente inaccessibili per la gran parte degli assegnatari, (prezzo medio per la zona Monterosso, Via Galilei: circa 110.000 euro, per alloggi di più di 40 anni). Inoltre la stragrande maggioranza degli assegnatari ai quali viene proposto l'acquisto appartiene alla fascia sociale debole dei pensionati, quindi con l' impossibilità di accedere a mutui. La “rassicurazione” della legge riguardo alla possibilità di un'offerta di un alloggio alternativo non li tranquillizza per nulla. Nel ribadire ancora una volta la nostra contrarietà a qualsiasi vendita del patrimonio pubblico che invece è necessario incrementare, comunichiamo di aver richiesto un incontro all'Aler per definire l'aspetto che più interessa gli assegnatari e che riguarda la permanenza nell'alloggio posto in vendita e quindi l'impedimento al cambio forzato».

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