Botto artigianale: dopo 7 giorni
muore il 14enne di Cassano

È morto sabato 20 marzo agli Ospedali Riuniti Francesco Obinu, il ragazzino di 14 anni di Cassano d'Adda che sabato 13, insieme a suoi due amici, aveva fatto scoppiare una bottiglia di vetro riempita con polvere da sparo nella zona industriale di via Einstein. Un gioco finito in tragedia: troppo gravi le ferite causate dai vetri che l'avevano colpito all'addome e a una gamba.

Dei tre amici, il quattordicenne era apparso subito quello in condizioni peggiori tanto che, dopo un primo ricovero all'ospedale di Treviglio, era stato trasferito agli Ospedali Riuniti di Bergamo dove, seppure sempre all'interno di un quadro clinico grave, sembrava che le sue condizioni stessero migliorando. Venerdì però il peggioramento che non ha più lasciato speranze.

I medici della terapia intensiva pediatrica sabato pomeriggio ne hanno constatato la morte cerebrale gettando nella disperazione i genitori che non riescono a capacitarsi di aver perso un figlio per quello che sembrerebbe essere stato solo un gioco.

L'esplosione ha avuto conseguenze meno gravi per gli altri due giovani, un quattordicenne e un quindicenne residenti sempre a Cassano: il quindicenne, che ha riportato solo ferite superficiali, è già ritornato a casa; il quattordicenne invece si trova ancora ricoverato all'ospedale di Melzo. A quanto risulta avrebbe avuto delle complicazioni: ora però sembrerebbe fuori pericolo.

Ma come è possibile che sia successa una tragedia così assurda? Questa la domanda che sabato, a Cassano, non appena si è diffusa la notizia della morte di Francesco Obinu, molte persone si sono poste. I suoi amici si sono riuniti nella videoteca-ludoteca dove il quattordicenne negli ultimi tre anni era solito recarsi per giocare a Yughio, un gioco di carte molto in voga fra i più giovani.

«L'assurda morte del loro amico li ha sconvolti tutti - afferma il titolare Sergio Capozzi -, molti di loro si chiedono il perché di tanta leggerezza da parte di quei ragazzi. Molti di noi hanno fatto sciocchezze da giovani, magari condizionati da altri amici. Certo che quanto accaduto fa riemergere la questione se sia giusto che i giovani di quattordici anni navighino in internet senza la supervisione di un adulto».

Sembra infatti che Francesco Obinu, che risiedeva in corso Europa, e i suoi due amici avessero deciso di costruire un ordigno artigianale dopo aver visto un video esplicativo su internet. Sabato scorso, dopo aver mangiato una pizza nella zona industriale di Cassano, dove la famiglia del quindicenne coinvolto nell'esplosione ha un negozio, avevano riempito un bottiglia di vetro da 25 centilitri con della polvere da sparo ricavata da alcuni petardi. Come miccia avevano utilizzato un fazzoletto impregnato di benzina.

Dopo averlo acceso si erano allontanati di corsa, ma dopo pochi secondi una sventagliata di vetri li aveva colpiti alle gambe e all'addome. I soccorritori avevano trovato Francesco a terra privo di sensi e con una grave emorragia in corso. Ricoverato in un primo momento a Treviglio, era stato poi trasferito a Bergamo dove le sue condizioni erano state ritenute gravi ma stabili.

Secondo quanto riferito da alcune persone che si erano recate a fargli visita nei giorni successivi, aveva anche dato segni di ripresa. Fra giovedì e venerdì ci sarebbe stato però un grave peggioramento tanto da rendere necessaria una nuova operazione. Venerdì sera don Antonio Moro, parroco di Cristo Risorto, parrocchia che comprende anche il quartiere dove il quattordicenne abitava, dal pulpito aveva invitato tutti i presenti a pregare per il giovane.

Le condizioni del ragazzo erano ormai considerate disperate tanto che sabato i medici hanno dovuto constatarne la morte cerebrale. Non è ancora noto se i genitori abbiano acconsentito al prelievo degli organi. La notizia della morte è subito giunta anche ai rappresentanti della società calcistica di Cassano Pierino Ghezzi dove Francesco Obinu giocava insieme all'amico quattordicenne coinvolto nell'esplosione.

Domenica scorsa l'allenatore, non sapendo ciò che era successo la sera precedente, li aveva aspettati entrambi al campo. La società calcistica non ha ancora deciso come ricorderà il quattordicenne. «Aspettiamo notizie più certe - afferma affranto il presidente Claudio Barella -, poi decideremo». Data e luogo dei funerali di Francesco Obinu non sono ancora stati resi noti. Già previsto però che lunedì sera alle 20,45 nella parrocchia di Cristo Risorto verrà recitato un rosario in memoria del giovane.
 Patrik Pozzi

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