Traffico di quadri falsi a Bergamo
Denunciati otto insospettabili

I carabinieri di Bergamo, nei giorni scorsi, hanno deferito alla locale magistratura otto insospettabili tra imprenditori, funzionari ed avvocati, artefici di un vasto traffico di quadri falsi, che aveva procurato agli attori enormi compensi in parte investiti in attività illegali di prestiti.

Le indagini sono state avviate nell'aprile del 2009 in seguito alle rivelazioni di uno degli indagati che, dedito essenzialmente alla creazione di copie di dipinti di autori di fama mondiale che vendeva ad appassionati per poche centinaia di euro, aveva notato che uno dei suoi «falsi» era stato esposto in una mostra internazionale in una città del nord Italia e spacciato per «originale» su un'importante rivista del settore, oltre ad essere stimato in cifre da capogiro.

Seguendo il «percorso» compiuto dall'opera falsa in seguito alla prima vendita, è emerso un fiorente giro di investimenti in denaro da parte di ignari acquirenti. Questi, tutti appassionati di quadri, venivano convinti della genuinità di dipinti, in realtà di nessun valore artistico, anche dalle false dichiarazioni di autenticità - «expertise» - che i malfattori si curavano di accompagnare al dipinto da vendere. Gli indagati impiegavano in parte i guadagni in prestiti a tassi molto elevati.

Le indagini hanno portato ad individuare il laboratorio clandestino in cui venivano create le opere contraffatte e le diverse perquisizioni eseguite hanno consentito il sequestro di vari quadri, tra cui un De Chirico e un Vedova. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di commercializzazione di opere contraffatte, truffa, ricettazione.

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