Tanti bimbi per l'addio ad Angelo
Il sindaco: «Difendiamo la vita»

Chiesa gremita ad Arcene per i funerali del piccolo Angelo, il bimbo trovato morto martedì mattina in un parcheggio di via Matteotti. Il feretro è arrivato alle 9.30 nella chiesa parrocchiale di San Michele, direttamente dall'ospedale di Treviglio. Ad attenderlo il sindaco di Arcene, Giuseppe Foresti, con alcuni membri della giunta e del consiglio comunale. In prima fila Mario Gelmi, l'operatore ecologico del paese che ha ritrovato il corpicino.

E' stato proprio Gelmi a inumare nel «Campo dei bambini» la bara bianca di Angelo, dopo che il parroco don Tino Zanchi ha celebrato il rito funebre con la liturgia della Parola, letture e preghiere scelte per i bimbi non battezzati. Sulla cassa un cuscino di rose bianche, che è stato poi deposto ai piedi dell'altare.

La chiesa si è riempita lentamente: i funerali sono iniziati alle 10. C'erano tanti bambini, tutti con un fiore bianco in mano, accompagnati dalla mamme, molte persone anziane e cittadini di Arcene che hanno voluto dare l'addio a un bimbo che ha vissuto solo per pochi minuti ma che certamente rimarrà per sempre nel cuore di tutti. La chiesa parrocchiale era talmente gremita da essere insufficiente a ospitare il resto della gente che ha così seguito le esequie dall'esterno.

Il sindaco Foresti ha voluto prendere la parola per lanciare un messaggio ai cittadini: «Questo bambino ha smosso le anime di tutti noi e un evento così triste deve cambiare le cose. Tutti noi dobbiamo impegnarci a crescere insieme, ad avere maggiore responsabilità e a difendere il miracolo della vita».

Toccante il momento in cui una ventina di bambini ha attorniato la piccola bara di Angelo durante la benedizione e l'incensazione, alzando verso l'alto, su invito del parroco, i rispettivi fiori bianchi. Visibilmente commosso Mario Gelmi: «Sono riuscito a fatica a trattenere l'emozione – ha ammesso –. Negli occhi ho ancora l'immagine di quel bimbo, così piccolo e ancora bello che ho trovato senza vita avvolto in una vestaglia: una scena che non dimenticherò facilmente e che mi ha segnato. Angelo diventerà un simbolo per Arcene».

Venerdì nel parcheggio di via Matteotti, dove è stato trovato Angelo, sono state portate altre letterine con pensieri scritti a mano da alcuni bambini. «Ciao Angelo, i palloncini ti porteranno in cielo», scrive E.M.. Il luogo del ritrovamento in questi giorni si è trasformato in meta per parecchi arcenesi, che hanno voluto così soffermarsi e meditare sull'accaduto.

Intanto continuano serrate le indagini dei carabinieri della compagnia di Treviglio, mobilitati per risalire all'identità della mamma del neonato. Un compito non semplice, che ha visto i militari dell'Arma contattare numerosi ospedali e medici di base, per verificare se qualche donna si sia presentata per essere medicata mostrando segni di un parto recente. A dare manforte all'operato dei militari anche i colleghi del Ris di Parma, che hanno effettuato analisi scientifiche sulla vestaglia che ha fatto da unica e ultima culla al piccolo Angelo.

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