Pm: omicidio volontario aggravato
Mercoledì l'autopsia di Trapletti

Omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. È questa la nuova accusa piombata sul capo di Matar Mal, senegalese di 33 anni, dopo che il suocero Giannino Trapletti, ex sindaco di Borgo di Terzo, è deceduto al Policlinico di Milano.

L'agonia di Trapletti, 58 anni, è durata 12 giorni: l'uomo è morto in seguito alle ustioni riportate dopo che il genero gli aveva gettato addosso un liquido infiammabile appiccando poi il fuoco.
L'episodio era accaduto nel giardino di casa dell'ex sindaco, dove Mal era giunto in preda alla rabbia per una separazione in atto con la moglie Tatiana Trapletti che non riusciva a digerire.

Il senegalese aveva colpito la consorte con alcune coltellate (per questo deve rispondere anche di tentato omicidio). Per proteggere la figlia era intervenuto Giannino Trapletti che cercava di fare scudo col suo corpo. A quel punto il senegalese aveva preso un recipiente di liquido infiammabile e lo aveva versato addosso all'uomo. Poi aveva appiccato il fuoco.

Trapletti era stato avvolto dalle fiamme, riportando gravissime ustioni sul 90 per cento del corpo. L'uomo era morto dopo 12 giorni di agonia. Oggi è in programma l'autopsia. Dopo l'episodio erano sorte polemiche. La famiglia Trapletti, tramite l'avvocato Cinzia Pezzotta, aveva parlato di dramma annunciato.

In pochi mesi i Trapletti avevano presentato otto denunce contro Mal, ma nei confronti di quest'ultimo non erano mai stati presi provvedimenti. Anzi, il giudice civile aveva disposto che i Trapletti risarcissero il senegalese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA