Dissuasor o madadòr in via Tasso?
Lettera: troppi incidenti provocati

Da qualche mese, nella centralissima via Torquato Tasso a Bergamo, si assiste giornalmente a una bizzarra quanto cruenta corrida. A far la parte dei morituri bovini sono automobilisti, motociclisti e financo semplici ciclisti che per percorrere la strada devono affrontare un implacabile dissuasore mobile a guardia della carreggiata che in questa feroce e incessante tauromachia ricopre egregiamente il ruolo di «matadòr».

Il sadico congegno ha ormai mietuto decine di vittime: gracili utilitarie sventrate, possenti Suv brutalmente sgarrettati e veicoli a due ruote spietatamente abbattuti assieme ai propri malcapitati conducenti. Mentre pattuglie di vigili si apprestano a stilare l'ennesima constatazione di decesso d'un rantolante automezzo, ormai decine di appassionati stazionano in questa plaza de toros bergamasca gridando «olè!!!» quando qualche automobilista più fortunato riesce a scivolare indenne oltre la micidiale mannaia del dissuasor-matadòr.

Giorgio, il mio simpatico portinaio, ogni giorno, mi ragguaglia sugli ultimi impalamenti: «oggi altri due», «oggi altri tre». Soprattutto da quando anche la mia economia familiare è passata dalle forche caudine del diabolico congegno (un danno che ammonta al valore della macchina e per il quale sono per vie legali).

Risiedo in via Tasso da dieci anni e io, come tutti gli altri abitanti della strada, abbiamo pacificamente convissuto tantissimo tempo con un dissuasore che ha fatto onestamente il suo lavoro senza mai creare problemi. Era di indole più mansueta, o era semplicemente fatto meglio? Il numero di incidenti provocato dal congegno che lo ha sostituito ha sicuramente raggiunto il livello di guardia, sebbene l'altro giorno un dipendente della ditta che l'ha installato si è posto, con supremo sprezzo del pericolo, sui micidiali piloni per dimostrare che erano innocui.

Chi deve sapere sappia: non è vero. I piloni si alzano, e molto energicamente, mentre i veicoli «passano» sopra di loro. Un elementare dispositivo di prevenzione dovrebbe impedire che il congegno si attivi mentre un mezzo sta transitando. In quanto a sicurezza perfino un ascensore farebbe di meglio.

La giusta esigenza di permettere l'accesso alla via solo a chi ha il permesso in quanto residente (permesso che, detto per inciso, si paga) scoraggiando i furbetti che si accodano per scroccare un passaggio, non può mettere a repentaglio l'incolumità della gente.

A prescindere dalle numerose cause giudiziarie che il Comune dovrà affrontare (perché i tori saranno anche bovini, ma non sono scemi) buon senso vorrebbe che si intervenisse al più presto per evitare che il «matadòr» alla fine «mati» davvero qualcuno. Hasta la Vista e “olè!!!”
 Max Greggio
 Vignettista e autore di «Striscia la Notizia»

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