L'Università di Bergamo
è la «più» sottofinanziata d'Italia

Che l'Università di Bergamo sia tra le più sottofinanziate dello Stivale lo si sapeva da tempo, ma è di questi giorni la notizia che l'ateneo di via Salvecchio - virtuoso a tal punto da figurare al quarto posto della classifica recentemente stilata dal Miur - è assolutamente il «più» sottofinanziato d'Italia.

Che l'Università di Bergamo sia tra le più sottofinanziate dello Stivale lo si sapeva da tempo, ma è di questi giorni la notizia che l'ateneo di via Salvecchio - virtuoso a tal punto da figurare al quarto posto della classifica recentemente stilata dal Miur - è assolutamente il «più» sottofinanziato d'Italia.

Lo afferma Antonio Misiani, tesoriere nazionale del Pd, parlamentare bergamasco a Roma che presenta oggi al ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, un'interrogazione per chiedere un «tempestivo intervento per superare questa situazione fortemente penalizzante per l'ateneo bergamasco» accompagnata da un report dettagliato dei finanziamenti effettivi e di quelli teorici che spetterebbero a Bergamo con un raffronto di cifre rispetto agli altri atenei italiani misurato secondo le indicazioni del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario.

«Nel 2009 – snocciola le cifre Misiani – l'Università degli studi di Bergamo ha avuto 14.377 studenti, pari allo 0,81% del totale nazionale e ha ricevuto un assegnazione dal Fondo di finanziamento ordinario per 36.401 milioni di euro (pari allo 0.52% del totale degli atenei). Sulla base della ripartizione teorica del modello di valutazione nazionale a Bergamo spetterebbe invece lo 0,71% dei sette miliardi e 40 milioni previsti dal Ffo per il 2009 pari a 50 milioni di euro (49.985 per la precisione). Il sottofinanziamento dunque è pari a 13 milioni e 584 mila euro». «In proporzione – rincara Misiani – l'Università degli studi di Bergamo è l'ateneo più sottofinanziato d'Italia, con una differenza negativa nell'assegnazione del Fondo di finanziamento ordinario effettivo rispetto a quella teorica pari al 27,18% nel 2009».

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