Uova e pomodori contro Ferrara
Tutti assolti i venti manifestanti

Assolti perché il fatto non sussiste. Così ha deciso il giudice, Ilaria Sanesi,  nei confronti dei manifestanti che - con striscioni, slogan e, soprattutto, uova e frutta - avevano cercato di impedire a Giuliano Ferrara di portare a termine un comizio elettorale a Bergamo, all'auditorium di Colognola il 6 aprile del 2008.

I venti erano stati condannati con decreto penale a pagare una sanzione di 2.485 euro ciascuno. Da loro punto di vista, invece, si trattava di una normale e tranquilla manifestazione di protesta contro il tema del comizio: Ferrara infatti era candidato per la lista “Aborto? No grazie”.

Tutti gli interessati, a vario titolo e ruolo, facevano riferimento al partito dei comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo (Carc) e ai Proletari Comunisti. Il giorno della manifestazione erano stati identificati tra i circa 50 manifestanti presenti: due di loro, in una borsa, avevano 4 uova, mezzo chilo di pomodorini, due mele, due mandarini e un'arancia.

Polizia e carabinieri addetti all'ordine per il comizio avevano visto il gruppo avanzare verso l'ingresso dell'auditorium con uno striscione, e avevano fatto cordone per bloccare il passaggio. Il comizio, nel frattempo, si era svolto regolarmente e senza interruzioni. Proprio questo elemento, insieme al fatto che la frutta e le uova erano chiuse in una borsa, ha fatto scattare l'assoluzione per tutti gli imputati.

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