L'arcivescovo Loris Capovilla
festeggia 70 anni di sacerdozio

E' stato per un decennio il segretario particolare di Papa Giovanni, negli anni successivi ne ha custodito la memoria e divulgato pensiero ed opere. Monsignor Loris Francesco Capovilla celebra domenica 23 maggio i settant'anni di ordinazione sacerdotale. Una ricorrenza che festeggerà con amici, parenti a Sotto il Monte, il paese natale del pontefice bergamasco dove ha scelto di ritirarsi verso la fine degli Anni Ottanta, nella residenza di Camaitino, oggi museo di memorie giovannee custodito dalle suore delle Poverelle.

Mons. Capovilla è stato testimone di un pontificato di cui ancora oggi si parla. E' stato amico e confidente del nostro Papa Giovanni e con lui ha condiviso gioie e amarezze, gli attimi palpitanti del Concilio. E' stato spettatore di pagine di storia vissute vicino al pontefice negli anni della guerra fredda, della crisi di Cuba. Ha vissuto i tormenti, le ansie, ma soprattutto le speranze del papa bergamasco che si specchiano mirabilmente nelle pagine roncalliane e nelle encicliche giovannee.

Dopo il pontificato giovanneo, monsignor Capovilla ha continuato il suo incarico con Paolo VI, poi fu nominato vescovo di Chieti e Vasto, quindi al Santuario di Loreto, prima di ritirarsi. Per un certo periodo ha posto la sua residenza ad Arre di Padova, accanto ai suoi familiari. Ma il richiamo verso Sotto il Monte era troppo forte. “Ma cosa fai lì nella campagna di Padova? – gli chiese una volta Padre Davide Maria Turoldo che aveva fatto di Fontanella il suo eremo -. Tu devi venire a Sotto il Monte”. Forse la voce rauca di Turoldo lo convinse. E così si trasferì nel 1989 nel paese bergamasco, dove oggi continua i suoi studi e le sue pubblicazioni. Qui le sue giornate sono scandite dalla sveglia all'alba, dalla Messa con le Suore delle Poverelle, dal lavoro alla scrivania con la vecchia Olivetti, tra carte, dossier, corrispondenze. Preghiera e lavoro, intervallati da incontri con amici e conoscenti, telefonate, lettere.

Il suo primo incontro con Roncalli risale al 1950, quando il nunzio di Parigi era venuto a San Lazzaro degli Armeni per il secondo centenario della morte di Pietro Mechitar. Tre anni dopo averlo reincontrato a Parigi, entrò in punta di piedi al servizio del neopatriarca di Venezia Roncalli che lo volle come suo segretario. Divenuto Papa, Giovanni XXIII lo confermò subito accanto a sé. Il resto è storia.

LA SCHEDA
Monsignor Loris Francesco Capovilla nasce il 14 ottobre 1915 a Pontelongo in provincia di Padova. La famiglia si trasferirà poi a Mestre. Alunno del Seminario patriarcale di Venezia, è ordinato sacerdote il 23 maggio 1940. Assolve vari incarichi in parrocchia e in curia, a scuola e nell'Azione Cattolica, nell'Onarmo di Porto Marghera, in carcere minorile e negli ospedali. Nel 1949 il Patriarca Carlo Agostini lo vuole direttore del settimanale diocesano «La voce di S. Marco» e redattore della pagina veneziana de «L'avvenire d'Italia». È iscritto all'albo dei giornalisti dal 1950. Per oltre un decennio, prima Venezia, poi in Vaticano, è segretario particolare di Angelo Giuseppe Roncalli, Papa dal 28 ottobre 1958 al 3 giugno 1963 con il nome di Giovanni XXIII; Dal 1963 al 1967 è perito conciliare. Il 26 giugno 1967 è nominato da Paolo VI arcivescovo di Chieti-Vasto ricevendo la consacrazione episcopale il 16 luglio successivo. Papa Montin gli assegna anche il titolo arcivescovile di Mesembria (Bulgaria) in memoria di Giovanni XXIII, che ne fu insignito dal 1934 al 1953. Il 25 settembre 1971 è nominato delegato pontificio al Santuario di Loreto nelle Marche, dove rimane fino al 10 dicembre 1988, quando si ritira. Va poi a risiedere per un breve periodo ad Arre in provincia di Padova, poi nel paese natale di Papa Roncalli a Sotto il Monte. In questo luogo è custode fedele della memoria storica e spirituale del Beato Papa Giovanni XXIII. Numerosi e approfonditi i testi, le conferenze e le pubblicazioni dedicate al pontefice bergamasco. Canonico onorario di Venezia e di Bergamo, ha curato la pubblicazione di numerosi scritti di Papa Roncalli, tra cui «Il Giornale dell'Anima», «Lettere ai familiari», «Lettere 1958-63», la trilogia «Questo è il mistero della mia vita», «Giovanni XXIII, un santo della mia parrocchia» e «Mi chiamerò Giovanni».

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