A Bergamo sfratti record
Nel 2009 cresciuti del 337%

Le legge regionale lombarda (n.27/2007) sui canoni di locazione dell'edilizia popolare, rimane al centro del dibattito del sindacato Unione Inquilini. «Di fronte a un generale disinteresse delle istituzioni rispetto ai problemi degli inquilini delle case popolari, è bene che questi si mobilitino per difendere i propri diritti».

Questo quanto emerso sabato pomeriggio dalle parole di Giacomo Belli – Unione Inquilini – e dell'ex assessore comunale alle Politiche della casa Francesco Macario. Chiamati a parlare dalla sezione bergamasca dell'associazione «Diritti per tutti» nelle sale della biblioteca di Monterosso, davanti a una trentina di intervenuti, Belli e Macario hanno dipinto un quadro a tinte fosche della situazione bergamasca rispetto al problema della casa.

Tra città e provincia, nel solo 2009, si è assistito a un aumento del 337% (1097 casi) degli sfratti esecutivi per morosità nelle locazioni private; un record nazionale cui va aggiunta la progressiva diminuzione di alloggi pubblici resi disponibili dall'Aler (Azienda lombarda edilizia residenziale), la cui politica – a detta di Belli – va nella direzione di una lenta ma inesorabile dismissione dell'edilizia residenziale pubblica. Per l'Unione Inquilini le vendite che l'Aler sta cercando di realizzare, partendo da quelle degli appartamenti ancora in affitto nei «condomi misti», sono del tutto fuori luogo in un momento, come questo, caratterizzato da un forte aumento degli sfratti negli appartamenti privati.

«Tantissima gente – dice Belli – rischia di rimanere per strada e l'Aler, anziché svolgere la funzione sociale che gli spetta, ragiona con una logica da profitti propria di una qualunque azienda». L'obiettivo del sindacato inquilini resta, quindi, quello di modificare nel suo impianto la legge regionale che, permettendo la vendita di appartamenti delle case popolari, sottrae alloggi al patrimonio pubblico e impedisce alle amministrazioni di far fronte al problema degli sfratti.

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