Ateneo, sui fondi deciderà Bondi
«Ma il ministero ha già fatto tagli»

L'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo è fuori dalla tempesta. Per ora. La lista di 232 enti ed istituti culturali, compresa l'antica istituzione bergamasca, cui dovevano cessare d'essere erogati finanziamenti statali, è stata stralciata dalla finanziaria, dopo le rimostranze del ministro per i Beni culturali.

Sarà Bondi a dover decidere come e dove allocare i necessari risparmi di spesa. “Sono diversi anni - dice la presidente, Maria Mencaroni - che l'Ateneo fatica ad avere una garanzia di finanziamento regolare e costante da parte del Ministero. Questa manovra era comunque cominciata da tempo. Da anni sono state ridotte, rallentate, ritardate le erogazioni”.

L'ente culturale, dunque, “da diverso tempo ha cominciato a creare una serie di rapporti, anche con il Ministero, per ottenere finanziamenti speciali, su progetto. Che è un po' quello che veniva stabilito dalla finanziaria. Questo ci ha consentito di sopravvivere”.

“Da diversi anni - conferma Erminio Gennaro, segretario generale dell'Ateneo - eravamo stati estromessi dalla tabella triennale, per cui a determinati enti veniva garantito per tre anni continuativi un determinato finanziamento. Allora 70 milioni, poi 35.000 euro. Qualche anno fa hanno tagliato quasi il 40% di queste istituzioni, fra cui la nostra. Di anno in anno la quota è andata sempre diminuendo. L'ultima, se non ricordo male, era intorno ai 15.000 euro”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA