A rischio i Pgt di molti Comuni:
colpa di una sentenza del Tar

Il recente «ko» del Piano di governo del territorio di Cermenate - paese in provincia di Como - rischia di generare un effetto domino sui Comuni lombardi, bergamaschi compresi, alle prese con la stesura del documento di pianificazione urbanistica che sostituirà i vecchi piani regolatori. Un obbligo che, come noto, tocca tutti i 1.456 centri lombardi.

L'annullamento del piano comasco deriva dall'annullamento, da parte del Tar, di una porzione di delibera della Giunta regionale lombarda in merito alle modalità di designazione dei tecnici della Valutazione ambientale strategica (Vas). Mossi da una situazione locale complessa, con il Pgt già oggetto di ricorsi, a Cermenate l'opposizione ha messo la mano in un vespaio di norme che coinvolge anche la Regione.

Silvano Armellini, assessore all'Urbanistica del Comune di Albino, e referente per l'Ufficio tecnico di Ranica, per esempio conferma: «Stime non ce ne sono. Ma la maggioranza dei Comuni penso sia coinvolto da questo problema. Del resto con le nomine non abbiamo fatto altro che seguire la delibera regionale del 2007»». Il collega Camillo Bertocchi, da Alzano, conferma che «la questione è delicata». E come lui la pensano altri, molti altri.

La sentenza di Cermenate segue il ricorso presentato da un privato e condiviso dall'opposizione leghista: si contestava, fra l'altro, il fatto che che la Vas fosse stata affidata all'interno della struttura comunale. Una scelta che, secondo il Tar, cozza con la normativa comunitaria e nazionale in materia perché autorità competente (chi fa la valutazione ambientale) e autorità procedente (la pubblica amministrazione che presenta il Pgt) devono essere ben distinte e scollegate.

Da qui il «pasticcio» che potrebbe costringere moltissimi Comuni lombardi a rimettere, per quanto riguarda i Pgt, letteralmente tutto in gioco.

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