«Amadei, sorgente di fiducia»
Il ricordo del vescovo a San Paolo

«Se non fosse morto, sarebbe stato difficile portarlo qui. Era una festa che gli avevo promesso, ma che lui non avrebbe voluto. Più volte a tavola gli avevo detto che lo avrei portato qui per festeggiare, ma rispondeva che piuttosto sarebbe andato in montagna».

Con queste parole monsignor Alessandro Locatelli ha iniziato l'omelia durante la Messa celebrata ieri in ricordo del 20° anniversario di ordinazione episcopale di monsignor Roberto Amadei. Una promessa pronunciata tempo fa dal suo segretario di sempre che ha ritenuto oggi un dovere, un atto di riconoscenza e di gratitudine, ricordare questo anniversario nella memoria di un vescovo che ha donato il suo servizio per la Chiesa di Bergamo e di Savona-Noli.

Sull'altare, accanto a monsignor Locatelli, anche don Claudio Visconti e don Lello Paltrinieri, suo collaboratore a Savona. Nell'omelia sono stati letti alcuni scritti di monsignor Amadei, in cui ringraziava il Signore per quanto ricevuto. «Il grazie è lo scopo del nostro ritrovarci qui - ha spiegato monsignor Locatelli -. Per diciannove anni è stato pastore fedele in mezzo a noi e da sei mesi è nostro pastore fedele dal cielo, dove contempla quel volto che tanto ha amato sulla terra, quello del Crocifisso».

Il vescovo Amadei scriveva: «Dobbiamo rispondere con prontezza al Signore che sempre ci precede per indicarci la strada da percorrere». «Questa strada lui l'ha percorsa - ha continuato il suo segretario, ora parroco di San Paolo in città - e noi siamo chiamati a seguirla con lo stesso suo slancio e la sua stessa passione. Il nostro è un grazie che si apre all'impegno e che diventa sorgente di fiducia e di pace profonda nell'affrontare il presente e il futuro, così come lui ha fatto».

Nella chiesa si sono riuniti tanti amici, tante persone che hanno condiviso con lui un pezzo di vita, negli anni del suo servizio pastorale e nei difficili mesi della malattia. Nei banchi anche i parenti, la sorella, i nipoti e i medici e infermieri che gli sono stati accanto fino al momento estremo. In serata, nel teatro dell'oratorio, si è svolta una serata musicale, durante la quale sono state proiettate alcune immagini del suo servizio pastorale e una parte del video della sua ordinazione episcopale, avvenuta il 2 giugno 1990.

Alla serata sono intervenuti anche i volontari dell'associazione Ibis Onlus che si occupa dell'assistenza dei malati di Sla e dei loro familiari. «Se la nostra associazione è nata e cresciuta - ha detto una rappresentante del gruppo - è stato proprio grazie a monsignor Amadei. I malati sono aumentati negli ultimi anni. Cerchiamo di essere loro vicino per le necessità pratiche, burocratiche e per offrire un sostegno morale».

Al vescovo Roberto è stato dedicato il concerto di musiche tradizionali del gruppo Abarth. Ai presenti è stata annunciata un'iniziativa, nata dal gruppo di amici che seguiva monsignor Amadei nelle lunghe camminate in montagna. In suo ricordo sarà presto posta una targa al Rifugio Calvi, vicino alle sorgenti del Piave a Sappada, in provincia di Belluno, un luogo particolarmente caro al vescovo.
 Monica Gherardi

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