Giudice di pace: il ricorso si paga
Dimezzate le «liti» per le multe

Negli uffici dei giudici di pace del tribunale cittadino il lavoro non manca. Ma da qualche mese a questa parte i fascicoli sono diminuiti. Anzi quelli riguardanti le cause civili sono addirittura dimezzati rispetto allo scorso anno. La causa? Il coordinatore dell'Ufficio del Giudice di Pace di Bergamo, Vincenzo Fiorentino, non ha dubbi a riguardo. A crollare è stato soprattutto il numero dei ricorsi per sanzioni amministrative, a seguito del provvedimento, scattato dal primo gennaio, che impone il pagamento del contributo di almeno 30 euro e del bollo di 8 euro, per presentare ricorsi al giudice di pace contro le contravvenzioni stradali.

In pratica è bastato introdurre un balzello per fare in modo che le file dei multati intenzionati a presentare ricorso al giudice di pace si riducessero drasticamente. Un fenomeno che ha toccato tutta la Penisola e che a Bergamo ha portato ad un calo di quasi il quaranta per cento. Delle 2.402 cause civili registrare lo scorso anno a maggio, infatti, si è passati alle 1.448 di quest'anno. Fatti due conti, il numero delle cause civili di competenza dei giudici di pace è sceso del 39,88 per cento negli ultimi dodici mesi. E questo calo, spiega il giudice Fiorentino, è quasi del tutto dovuto alla diminuzione dei ricorsi. Ma se da un lato l'introduzione della “tassa sulle multe” ha permesso di disincentivare un contenzioso giunto a livelli record, frenando la tendenza degli ultimi tempi a ricorrere spesso adducendo ragioni del tutto infondate, dall'altro potrebbe non avere lunga vita: il balzello, infatti, eguaglia o addirittura supera la sanzione prevista per molte delle più comuni infrazioni stradali come sosta vietata e velocità inadeguata. Se al presunto trasgressore, ad esempio, viene chiesto di pagare una sanzione di 40 euro per un divieto di sosta, per presentare ricorso al giudice di pace dovrà sborsare circa la medesima cifra.

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