«Un'entità mi aveva parlato:
getta il bambino nel fiume»

«C'è un'entità che da anni mi parla: ieri mi ha detto di prendere un bembino e di gettarlo nel fiume». Il 42enne che martedì pomeriggio a Zogno ha sequestrato un bambino - fortunatamente solo per poche decine di secondi - ha spiegato così, davanti al giudice in tribunale, quello che è accaduto.

Tutto è avvenuto intorno alle 18 nei pressi del supermercato Ld del paese, vicino alla riva del Brembo: un bimbo di 9 anni e la sorellina di 12 anni stavano giocando all'esterno del market quando - secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri di Zogno - l'uomo si è avvicinato e ha afferrato il bimbo.

Poi, con il piccolo che tentava di divincolarsi, si  è allontanato verso la riva del fiume. Il bambino è comunque riuscito ad allentare la presa e a fuggire, gridando per chiedere aiuto.

Il padre del ragazzino, che aveva assistito alla scena da poco lontano, è corso verso l'uomo per chiedere spiegazioni. Per tutta risposta ha ricevuto un pugno, come l'accusato ha ammesso oggi davanti al giudice. «Non so come il bambino - ha spiegato al giudice - abbia fatto a scapparmi».

Sul posto - l'allarme è scattato subito, perché altra gente ha assistito alla scena - sono immediatamente accorsi i carabinieri, partiti dalla caserma che si trova a poche centinaia di metri: i militari hanno rintracciato e fermato il 42enne, ora accusato di sequestro e lesioni. Vive, secondo quanto è stato accertato, da solo in una cascina nella zona di Somendenna. Il padre del bambino, dopo aver raccontato l'accaduto ai carabinieri,  è stato portato in ospedale per essere medicato.

Il giudice ha confermato l'arresto e disposto la custodia nel reparto di Psichiatria degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Il 42enne verrà poi processato con rito abbreviato, preceduto però da una perizia psichiatrica.

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