Un italiano su 4 non va in vacanza
per mancanza di soldi. Tu cosa fai?

Il 46% degli italiani passerà l'estate restando a casa, e la metà è costretta a farlo per mancanza di soldi. È il risultato di un'indagine della Federalberghi, secondo cui la crisi economica incide pesantemente sulle scelte turistiche e quest'anno, come nel 2009, solo il 51,3% degli italiani andrà in vacanza. Quelli che resteranno a casa - spiega Federalberghi - saranno il 46,3% della popolazione, «in forte crescita rispetto al 43,8% dell'estate scorsa».

Nel 54,9% dei casi la decisione è legata a motivi economici, mentre la mancanza di soldi vera e propria è indicata dal 46,8%. Un altro 18,7% parla di ragioni familiari, il 18,5% denuncia motivi di lavoro, mentre per il 16% c'è un problema di salute. Per chi parte, invece, la meta preferita resta il mare. Il 74,6% infatti sceglierà la spiaggia: il 67,4% si dirigerà verso il mare della penisola o delle due isole maggiori, mentre il 7,2% andrà nelle isole minori. Seguono la montagna, con il 17,4% delle preferenze, e le località d'arte, con l'1,9%. Stabili i laghi (1,9%) e le località termali (1,4%).

La spesa stimata per la vacanza (con viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) sarà di 853 euro, in crescita rispetto ai 710 euro dell'anno scorso (+20%). In particolare, per il viaggio in Italia saranno spesi in media 764 euro a persona: nel 2009 erano 550 euro, ma l'aumento «non porterà alcun valore aggiunto al settore, perchè sconterà la fiammata inflazionistica di alcune voci di costo dei prodotti di consumo e l'aumento delle notti fuori casa» (passate da 10 a 12).

Per la vacanza all'estero, invece, la spesa media si attesterà sui 1.065 euro, in calo rispetto ai 1.173 euro dell'anno scorso, «a conferma di un minor costo della vita in alcune aree turistiche straniere».

«Si accresce purtroppo - sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - il solco tra chi può permettersi un periodo di vacanza estiva e chi no». Da gennaio a giugno, inoltre, «l'Istat ha rilevato incrementi significativi di tutto ciò che consente la movimentazione dei turisti all'interno del nostro Paese: dalle autostrade (+5,5%) alle ferrovie (+12,7%), dalle benzine (+14,8%) agli altri carburanti (+13,3%), a fronte di una diminuzione dei prezzi degli alberghi nazionali mediamente dell'1%».

La netta divisione - conclude Bocca - tra chi può permettersi almeno un pernottamento fuori casa per vacanza durante il periodo estivo e chi no è caratterizzata dal fatto che ben un italiano su 4 non fa vacanza per mancanza di soldi, sancendo la nascita di una nuova malattia del nostro sistema economico, definibile sinteticamente come povertà turistica».

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