Ultrà condannato a 10 mesi
Aveva aggredito interisti in festa

È stato condannato a dieci mesi, con pena sospesa, il ventisettenne di Calcinate, M. P., ritenuto responsabile di una spedizione punitiva contro i tifosi interisti la sera della finale di Champions League vinta dall'Inter sul Bayern Monaco per 2-0 lo scorso 22 maggio.

Quel sabato sera la polizia aveva arrestato un ventisettenne di Calcinate, M. P., che era stato bloccato nella zona dei Propilei con una cintura in mano e un fumogeno, mentre in macchina gli erano stati trovati una catena e una barra di ferro. Il giovane è un ultrà noto alle forze dell'ordine che già in passato aveva ricevuto il Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive). 

La notte di follia era cominciata poco dopo la fine della partita Inter-Bayern, quando nelle vie del centro di Bergamo, come molte in altre città italiane, si erano riversati tifosi e simpatizzanti dell'Inter per festeggiare la vittoria. Tra cori, bandiere e colpi di clacson tutto era andato bene fino a quando, in punti diversi del centro, erano entrati in azione gruppetti composti da 2-3 persone che avevano assalito le auto (sia quelle in transito sia quelle parcheggiate) o aggredito i pedoni.

C'è chi passando in macchina con la bandiera fuori dal finestrino se l'era vista strappare al grido di «Andate a festeggiare a Milano» e poi si era visto sfondare il parabrezza con un colpo di catena o di spranga, oppure chi passando a piedi era stato preso a pugni, calci o colpito con una cintura. Tra gli aggressori (una dozzina in tutto) erano state viste persone che indossavano felpe o maglie dell'Atalanta.

Al 113 erano arrivate diverse telefonate di persone impaurite che segnalavano di aver subìto o visto questi agguati nella zona dei Propilei di Porta Nuova, in via Paglia, nell'area vicino alla Stazione, in piazza Matteotti o in via XX Settembre, tutte zone centralissime e tra l'altro sorvegliate da telecamere in vari punti. 

La sala operativa della questura, dopo aver ricevuto le richieste d'aiuto, aveva inviato sul posto tutte le volanti e gli equipaggi della Digos che aveva a disposizione in quel momento. Gli agenti avevano perlustrato il centro e bloccato in tutto sei persone che sono erano state accompagnate in questura: cinque di loro erano state identificate e poi rimesse in libertà senza provvedimenti, mentre M. P. era stato arrestato perché trovato in possesso di una cintura, un fumogeno e, nell'auto, di una catena e una barra di ferro, materiale che era stato posto sotto sequestro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA