Villa D'Almè, addio a Fabio Mocchi
Il medico che amava la montagna

Una battaglia lunga quattro anni con un brutto male sostenuta con la tenacia e la caparbietà di chi è abituato alle fatiche della montagna, di chi vede la vetta da lontano e non si scoraggia dalla distanza. «Aveva lo spirito del vincente, ma la malattia l'ha sconfitto a 54 anni, nella notte di giovedì 22 luglio», dice la mamma Lina Zambelli mentre guarda addolorata la salma del figlio Fabio Mocchi, conosciuto e apprezzato medico di base a Villa d'Almè, specializzato in anestesia e farmacologia, con lo studio in via Locatelli Milesi.

In questi giorni molti dei suoi pazienti hanno visitato la casa in via Campius, la zona residenziale dietro l'albergo Emiliano. Ognuno ha portato un ricordo personale e commosso del loro «dottore». La stima nei suoi confronti incontrava una professionalità che si esprimeva con poche parole, efficaci nelle diagnosi e opportune nelle indicazioni terapeutiche.

Il dottor Mocchi amava l'arte, la geografia, i viaggi, la storia locale e nulla gli sfuggiva della cronaca bergamasca per la quale il padre, Piero Mocchi, era stato un valido corrispondente del nostro giornale. «Era sempre lui che ci suggeriva – spiega la nipote Eleonora – quali appuntamenti c'erano in città e in provincia. Sapeva tutto». Ma la sua passione con la «p» maiuscola era la montagna. Una foto lo ritrae con gli sci ai piedi, durante una gara di fondo. Tuta rossa e occhiali antisole. In passato aveva partecipato a una spedizione sul Gasherbrum IV situato a 7.925 metri di altitudine nella catena montuosa del Baltoro». I funerali si sono svolti il 24 luglio alle 9.30 nella chiesa parrocchiale di Villa d'Almè.

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