Scuola: i sindacati critici
«Nomine, regna il caos»

«Nonostante gli enormi sforzi dei funzionari dell'Ufficio scolastico provinciale di Bergamo, a cui va il nostro ringraziamento per la professionalità e la disponibilità (vero ministro Brunetta?), in questi giorni il caos regna per ordini e contrordini che arrivano dal Miur e dall'Ufficio scolastico regionale». Lo si legge in un comunicato congiunto di Cisl Scuola, Flc Cgil e Uil Scuola.

Ecco come continua il comunicato. «I migliaia (!) di precari che sono in attesa di avere un contratto a tempo determinato vivono costantemente nell'incertezza dovuta alla fretta di avviare un anno scolastico già caotico per quanto riguarda atti del ministro Gelmini che, invece che dare ordine e chiarezza alle scuole, hanno generato solo confusione alle stesse e alle famiglie (vedi riforma scuola superiore, tagli...)».

«I tagli operati dal governo sugli organici dei docenti e del personale amministrativo-tecnico-ausiliario, oltre a mettere in ginocchio la scuola pubblica, lasciano nella disperazione centinaia di famiglie e lavoratori che non otterranno nessun contratto».

«In questi giorni a Bergamo sono in corso le nomine per assegnare le supplenze a docenti che dovranno prestare servizio ancora una volta da precari nonostante i centinaia di posti vacanti che il Ministero non copre con immissioni in ruolo. La situazione è molto caotica specialmente per il personale Ata che sta vivendo una situazione assurda».

«Nomine già programmate, operazioni in corso vengono di giorno in giorno sospese con rettifiche da parte del Miur e dell'Usr. Ministero e Usr hanno chiesto, per pura immagine mediatica, di fare operazioni in tempi ristretti e senza certezza alcuna a tutti gli Uffici scolastici provinciali (non dà meno l'Usp di Bergamo ne ha disposto troppo in fretta l'applicazione) dimenticandosi che dietro l'operazione di avvio di un anno scolastico ci sono persone, lavoratori che hanno diritto ad aver riconosciuto il proprio lavoro e regole certe che assicurino il principio elementare della trasparenza e del diritto. Ci auguriamo che le operazioni si possano comunque concludere senza troppi contenziosi per rispetto di tutti».

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