Cromo in falda nella Bassa
I sindaci pretendono chiarezza

«La Provincia e l'Arpa hanno incontrato la società Cromoplastica per fare il punto sulla situazione dell'inquinamento da cromo VI (esavalente). Perché non siamo stati invitati all'incontro? Anche noi vogliamo essere costantemente informati sui provvedimenti che sono stati o che verranno richiesti all'azienda per bloccare la diffusione della sostanza inquinante».

Questa la nuova presa di posizione dei Comuni di Verdellino, Arcene, Treviglio, Ciserano e Castel Rozzone incontratisi per fare a loro volta il punto della situazione sull'inquinamento da cromo VI che interessa la falda acquifera del loro territorio.

Un incontro necessario soprattutto alla luce dell'ultima relazione del dipartimento provinciale dell'Arpa, che ha confermato l'origine del focolaio nella Cromoplastica di Verdellino e rivelato che è in corso una «manipolazione» per trasformare il cromo VI in cromo III (trivalente) e quindi mascherare l'inquinamento.

«Di questa riunione - afferma il sindaco di Verdellino Giovanni Bacis - ci è stato inviato solo un verbale striminzito. I Comuni avrebbero invece dovuto parteciparvi per sapere quali interventi Arpa e Provincia hanno chiesto o intenzione di chiedere alla Cromoplastica. Questo anche per capire come le opere si integreranno con il progetto di bonifica della falda acquifera a cui Ciserano si appresta a dare il via». 

Da qui la decisione dei cinque Comuni di chiedere per chiarimenti un incontro all'assessore provinciale all'Ambiente Pietro Romanò. Verdellino, Arcene, Treviglio, Ciserano e Castel Rozzone si aspettano anche che si arrivi al più presto a fare maggiore chiarezza sulla causa dell'inquinamento «in modo che la Procura possa intervenire». Leggi di più su L'Eco di domenica 29 agosto.

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