Ruba nell'auto di un poliziotto
«Pedinato», finisce in cella

Ha cercato di mettere a segno l'ennesimo furto, e per farlo ha scelto proprio piazza Dante, davanti agli uffici della Procura, e l'auto di un poliziotto della polizia giudiziaria: l'incauta scelta non ha portato fortuna a M. P., 57 anni, con numerosissimi precedenti per reati contro il patrimonio, residente a Bergamo ma senza fissa dimora.

Ha agito in pieno giorno, poco prima delle 17, e, secondo l'accusa, prima ha rotto il finestrino di una delle automobili posteggiate vicino alla Procura della Repubblica, e poi si è introdotto nell'abitacolo per frugare e cercare qualcosa da rubare. Un impiegato di un ufficio nelle vicinanze, allarmato dal rumore di vetro rotto, si è però affacciato alla finestra per controllare e ha notato il 57enne prima frugare nell'auto e quindi allontanarsi in tutta fretta verso il centro.

L'uomo ha chiamato le Volanti, mettendosi al tempo stesso a seguire a distanza M. P., verso via XX Settembre, sempre restando in contatto telefonico con gli agenti e guidandoli. Pochi istanti dopo è arrivata sul posto un'auto della questura che ha bloccato l'uomo, già noto per i suoi molti precedenti penali. In questura ha cercato inutilmente di nascondere, proprio sulla volante, il magro bottino ottenuto dal furto: un orologio, recuperato e restituito al legittimo proprietario, a sua volta, come poi emerso, un poliziotto.

Martedì in direttissima, difeso dall'avvocato Alessandro Zonca, l'uomo ha respinto tutte le accuse: «Non ho preso nessun orologio», ha dichiarato. L'arresto è stato convalidato con custodia in carcere, quindi il processo è stato rinviato al 20 settembre.

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