Misiani: «Il federalismo demaniale
sarebbe un flop senza Sant'Agata»

«Senza Sant'Agata il federalismo demaniale rischia di essere un flop per Bergamo». Dopo l'annuncio delle pessime novità riguardo al futuro dell'ex carcere di Città Alta, sul tema interviene anche Antonio Misiani, deputato bergamasco del Pd e componente della Commissione bicamerale per il federalismo fiscale.


«Ho parlato nei giorni scorsi - dice Misiani - con il sottosegretario all'economia Luigi Casero, che mi ha confermato la contrarietà del ministero dei Beni Culturali al trasferimento ai Comuni di una serie di beni considerati di valore storico-artistico. Tra questi c'è l'ex carcere di S. Agata, che è stato quindi depennato dall'elenco provvisorio dei beni demaniali potenzialmente attribuibili agli enti locali».

«Il ministero dell'Economia ha aperto un tavolo di confronto con il ministero dei Beni Culturali, ma i risultati di questa iniziativa sono incerti. Purtroppo, questi problemi sono la conseguenza dell'impostazione molto restrittiva del decreto legislativo del governo, che ha escluso dal federalismo demaniale numerose tipologie di beni, tra cui - all'art. 5, comma 2 - quelli "appartenenti al patrimonio culturale"».

«Il risultato è - prosegue Misiani - che, tra veti ed esclusioni, la montagna rischia di partorire un topolino: tolte sin dall'inizio le caserme, se saltasse anche il trasferimento di S. Agata - uno dei beni demaniali più interessanti tra quelli presenti in Provincia di Bergamo - per il nostro territorio il federalismo demaniale si rivelerebbe un clamoroso flop».

«Per evitare questo esito fallimentare, è necessario che le istituzioni bergamasche - in primis il Comune di Bergamo - si attivino rapidamente presso il Demanio regionale e i ministeri romani, coinvolgendo i parlamentari bergamaschi di tutti gli schieramenti. I tempi sono stretti, perché l'elenco definitivo dovrebbe essere reso noto entro fine anno. Il Pd è pronto a fare la propria parte, con lo spirito costruttivo di sempre».

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