Variante di Zogno, Pirovano:
«Mi gioco la poltrona»

La variante di Zogno, oltre che un caso amministrativo, è anche un caso politico. Sull'opera viaria più importante della Valle Brembana, attesa da oltre 30 anni, ha rilanciato il presidente della Provincia Ettore Pirovano: «Piuttosto che non farla sono pronto a sforare il patto di stabilità con la Provincia facendo un mutuo di oltre 40 milioni di euro».

Ma uscire dal patto di stabilità implica sanzioni: oltre all'impossibilità di contrarre nuovi debiti, c'è la sanzione accessoria (in discussione con il Codice delle autonomie) che vieta agli amministratori di enti fuori dal patto dal 2011 di ricandidarsi.

«La variante val bene la mia poltrona», afferma. Ma prima di uscire dal patto resta il tavolo con la Regione. L'opera è infatti finanziata con regolare delibera, ma i tagli della Finanziaria hanno creato il problema.

Come fa notare l'assessore alle infrastruttura Raffaele Cattaneo «da tutte le Province abbiamo richieste per nuove opere nel 2010 per 117 milioni, in cassa dopo i tagli del governo ne abbiamo 43,5. Quando io e Formigoni denunciavamo la pesantezza dei tagli la Lega aveva detto che esageravamo, invece eccoci qui».

La variante potrebbe essere una vittima dei tagli da Roma. «La volontà politica di farla c'è, ma serve un dibattito che coinvolga tutti».

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