Permessi «hard»: anche in appello
assolto l'ex questore vicario Conti

Confermata l'assoluzione per l'ex questore vicario Tommaso Conti e dimezzata la condanna per il principale coimputato, Enzo Di Donato, ex ispettore dell'immigrazione, con solo qualche limatura alle condanne di primo grado e un'assoluzione.

Confermata l'assoluzione per l'ex questore vicario Tommaso Conti e dimezzata la condanna per il principale coimputato, Enzo Di Donato, ex ispettore dell'immigrazione, con solo qualche limatura alle condanne di primo grado e un'assoluzione.

Questo l'esito martedì 9 novembre in serata davanti ai giudici della Corte d'appello di Brescia per il processo per le cosiddette tangenti a luci rosse. Alla scorsa udienza, durante la requisitoria, era stato lo stesso sostituto procuratore generale a fare richieste di questo tipo, rilevando la prescrizione avvenuta per alcuni singoli episodi di presunta corruzione fino maggio 2003: aveva però chiesto la condanna di Tommaso Conti (difeso da Marco Pievani), chiedendo il minimo della pena.

I giudici di secondo grado hanno confermato per lui l'assoluzione. La sua era in effetti la posizione più delicata tra tutte, per la carica ricoperta al momento dell'inchiesta: secondo quanto contestatogli dall'accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Enrico Pavone, l'ex questore vicario avrebbe agevolato il rilascio di permessi di soggiorno a extracomunitari che non avevano i requisiti.

Sempre stando alla contestazione l'agevolazione dell'iter di queste pratiche veniva ricompensata sia con favori che con prestazioni a luci rosse in night in Valle Seriana. L'inchiesta, fin dall'inizio, aveva coinvolto numerose altre persone, tra cui l'allora comandante della polizia stradale Fernando Briganti (in primo grado condannato a 2 anni, pena sospesa, pena ora ridotta a un anno e dieci mesi) ed Enzo Di Donato (condannato in primo grado a 5 anni, di cui 3 indultati, e ora a due anni e 6 mesi interamente condonati, con assoluzione da vari capi di imputazione), difesi rispettivamente da Andrea Locatelli ed Erica Pasinetti.

Oltre a loro martedì si discuteva di altre nove posizioni (per quattro imputati, due dei quali assolti in primo grado, non è stato fatto appello). Ridotta di due mesi ciascuno la pena per Colombo Zucchelli e Camelia Moisescu, difesi da Paolo Maestroni: 10 mesi, pena sospesa.

Assolto Gianmario Suardi, accusato di aver portato le entraineuse nei night per i festini (in primo grado 18 mesi la condanna), mentre è stata ridotta di un mese, e quindi a 17 mesi con sospensione, la condanna per altri tre: Catalin Vilciu, Luca Caprino e Pietro Gaetani. Un anno e 5 mesi (cinque in meno del primo grado) per l'agente Alessio Bonelli.

Due mesi in meno anche per il carabiniere Carmelo Trifilò, che scende quindi a 20 mesi, pena sospesa. Confermate le condanne per Dorina Adriana Vilciu e Gianfranco Gallo, quest'ultimo difeso dall'avvocato Roberto Bruni: 2 anni e 1 anno e 8 mesi (per lui ridotta solo la pena pecuniaria, da 800 a 350 euro). La Corte ha assolto tutti dal reato di sfruttamento della prostituzione. Motivazioni tra 40 giorni.
Tiziano Tista

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