Bergamo, studenti in corteo
E la città piomba nel caos

Bergamo è piombata nel caos, con code e traffico in tilt praticamente ovunque, per la manifestazione che mercoledì mattina ha visto scendere in strada un migliaio di studenti per la giornata internazionale del diritto allo studio

Bergamo è piombata nel caos, con code e traffico in tilt praticamente ovunque, per la manifestazione che mercoledì mattina ha visto scendere in strada un migliaio di studenti per la giornata internazionale del diritto allo studio e per protestare contro i tagli dei fondi destinati alla scuola.

Il corteo è partito dopo le 9,30 da piazzale Marconi (stazione Fs) e poi ha percorso via Bono, Foro Boario, Maj, viale Papa Giovanni, Porta Nuova, via Camozzi, contrada Tre Passi, via Tasso (Prefettura), via Tasso, via Roma, via Tasca, rotonda dei Mille, via Crispi e piazza Matteotti.

I punti più critici sono risultati viale Papa Giovanni, via Mai, via Garibaldi: un disastro, hanno commentato gli automobilisti bloccati in coda, senza possibilità neppure di tornare indietro. Disagi anche per chi doveva scendere verso il centro da Città Alta. La polizia locale ha subito schierato i suoi uomini nei punti critici per deviare le auto in transito, ma la situazione si è fatta difficile a causa della grande quantità di veicoli.

Qualche momento di tensione all'altezza della rotonda dei Mille: un gruppetto di giovani voleva raggiungere la sede del collegio Sant'Alessandro, ma polizia e carabinieri lo hanno impedito. Qualche spintone e una lunga discussione che ha bloccato a lungo il corteo.

Oltre ai cori contro i tagli, gli studenti - tutti in piazza con l'adesivo del movimento studentesco - hanno portato in centro tanta musica e striscioni per «liberare i saperi». Dal Natta qualche studente è arrivato con il camice bianco per sottolineare che il laboratorio dell'istituto non è ancora pronto.

Sei studenti minorenni sono finiti in Questura per aver tentato di esporre, in Città Alta, uno striscione offensivo nei confronti della polizia. Sono stati bloccati dagli agenti che li hanno portati negli uffici di via Noli. Qui sono stati avvertiti i genitori, ai quali sono stati riaffidati. Per loro, in considerazione della giovane età, non sono scattati provvedimenti.

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