Violenza sessuale e sequestro
Imprenditore patteggia 2 anni

Due anni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena in quanto incensurato: è la pena patteggiata in udienza preliminare per le accuse di violenza sessuale e sequestro di persona da un imprenditore di Treviglio.

Due anni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena in quanto incensurato e tenendo conto dell'aver risarcito il danno alle due persone offese: è la pena patteggiata in udienza preliminare per le accuse di violenza sessuale e sequestro di persona da Luciano Comotti, 57 anni, imprenditore di Treviglio nel ramo informatico e in quello immobiliare, molto attivo nel settore del calcio giovanile e presidente della Zanconti Calcio.

Ad accusare l'imprenditore sono state due sue ex dipendenti, che sarebbero state da lui molestate con avances un po' troppo pressanti e a sfondo sessuale: in particolare secondo quanto contestato dall'accusa, retta dal pubblico ministero Carmen Pugliese, le avrebbe toccate, baciate contro la loro volontà e, in un'occasione, avrebbe anche chiuso in un appartamento una delle due, chiedendo (senza ottenerlo) un rapporto sessuale per liberarla.

Le vicende sono arrivate all'attenzione della Procura in seguito alla denuncia di una delle due donne, e si riferiscono a fatti avvenuti tra il 2006 e il 2007. I primi episodi sarebbero avvenuti ai danni di una ventenne, assunta come segretaria in un'azienda di Comotti: lui - è la denuncia - l'avrebbe inizialmente fatta oggetto di attenzioni verbali, anche se piuttosto pesanti.

A un certo punto, con la scusa di farsi accompagnare dalla ragazza a vedere un appartamento, nell'estate 2006 l'avrebbe chiusa all'interno (di qui l'accusa di sequestro), baciandola e toccandola, tanto da farla scoppiare in lacrime. Solo a quel punto l'avrebbe lasciata andare, e lei ha dato le dimissioni poche settimane dopo. Al suo posto era stata poi assunta una trentenne e, stando all'accusa, la trafila si era più o meno ripetuta.

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