Gelo e degrado ovunque
A Zingonia è tutto come prima

Aya è un frugoletto di quasi cinque mesi. Vive alle torri di Zingonia. È l'inquilina più piccola dei condomini Athena e Anna di corso Europa. L'ultima arrivata, almeno fino a mercoledì scorso, giorno dell'Immacolata, quando in anticipo rispetto alla scadenza prevista, agli Ospedali Riuniti di Bergamo è nato Ahiko Emmanuel.

Il piccolo non è ancora stato portato a casa da mamma e papà, un'ivoriana e un senegalese che vivono all'«Anna 1», che stanno cercando un'altra sistemazione perché lì con un figlio piccolo non si può stare. Aya si agita. Il papà la mostra con orgoglio sul pianerottolo di casa, avvolta in una coperta di lana. Occhioni scuri, pelle ambrata e capelli neri, Aya trema nonostante le due, forse tre tutine, che indossa. Fa freddo all'«Athena 3», uno dei palazzoni-ghetto. Il riscaldamento non c'è da una vita, c'è almeno l'acqua.

Eccoci qui alle torri, un anno dopo la rivolta dell'acqua per il maxidebito accumulato con la Bas e i rubinetti chiusi. Un anno di promesse e sopralluoghi, di impegni e parole, ma anche di lavoro fatto. Sono una cinquantina gli appartamenti murati dagli operai incaricati dal Comune di Ciserano, anche se qualcuno ha pensato bene di buttar giù a picconate una porta che era stata chiusa con i mattoni. Forse qualche disperato alla ricerca di un rifugio per la notte.

Ogni porta che si apre è una storia che merita di essere raccontata. Tante le richieste di aiuto.

«Sono arrivato nel 1999 – racconta un ragazzo africano – e ho comprato l'appartamento da un italiano, allora qui era tutto bello. Oggi è uno schifo». E ci mostra il bagno con il soffitto distrutto dalle infiltrazioni d'acqua. Scende l'acqua dall'appartamento sopra, che è murato. Non si può fare nulla, come ha detto la Bas, i tubi alle torri sono un colabrodo.

Anche Chafai, marocchino, vorrebbe andarsene. Chiede al sindaco di dargli una mano a trovare un alloggio per lui, la moglie e i tre figli. Chafai lavora. «Ma qui non posso più stare. Quest'appartamento l'ho comprato, ma non mi importa. Aiutatemi a trovare una casa in affitto, a dare un futuro più dignitoso alla mia famiglia».

Leggi le due pagine di approfondimento su L'Eco in edicola martedì 14 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA