«Ho visto Yara alle 18,42
all'interno del centro sportivo»

C'è una novità nel giallo della sparizione di Yara Gambirasio. Un papà, intervistato telefonicamente venerdì sera durante la trasmissione tv di Rete 4 «Quarto Grado», ha sostenuto: «Ho visto Yara all'interno del centro sportivo alle 18,42». Sono già quasi 500 le persone ascoltate a vario titolo dai carabinieri.

C'è una novità nel giallo della sparizione di Yara Gambirasio. Un papà, intervistato telefonicamente venerdì sera durante la trasmissione tv di Rete 4 «Quarto Grado», ha sostenuto: «Ho visto Yara all'interno del centro sportivo alle 18,42».

Sono già quasi 500 le persone ascoltate a vario titolo dai carabinieri che indagano sulla scomparsa di Yara Gambirasio. Familiari, parenti, amici, compagni: chiunque sia entrato in contatto con lei è stato sentito, nella speranza di ottenere elementi utili su cui indagare.

Nel frattempo il sindaco di Brembate Sopra, Diego Locatelli, lancia un appello ai media: le telecamere e i flash pongano fine all'assedio, facciano un passo indietro, perché il paese possa recuperare un po' di normalità.

Oggi le ricerche da parte dei carabinieri e della protezione civile si sono concentrate nella zona di Brembate Sopra, in particolare lungo il Brembo - da Ponte San Pietro alla Roncola di Treviolo -, e in una cava che si trova tra Brembate e Almenno San Bartolomeo. «Dobbiamo verificare alcune segnalazioni convergenti su quella zona: è uno scrupolo», dicono gli inquirenti. Venerdì le ricerche, sotto la neve, hanno toccato la zona di Zingonia, a Ciserano e Osio Sotto, ma anche Levate e, di nuovo, Locate di Ponte San Pietro e Berbenno. Sono stati inoltre intensificati da giorni anche i controlli da parte della polizia ferroviaria nelle stazioni che si trovano lungo le linee Bergamo-Lecco e Bergamo-Carnate-Milano.

Gli inquirenti hanno confermato che sono al vaglio alcuni video amatoriali girati da genitori e società sportive sulle gare e i saggi di ginnastica ritmica, con l'intento di osservare l'eventuale presenza di persone sconosciute o sospette mischiate a genitori, parenti e persone appartenenti al giro dello sport. Sull'esito di questi accertamenti – ancora in corso – nulla trapela. Dalla palestra della ginnastica ritmica di Brembate, tuttavia, spiegano che difficilmente un estraneo in tribuna passa inosservato: «Al di là dei saggi e delle gare – dice un'istruttrice – durante gli allenamenti nessuno può assistere, neppure i genitori, per non disturbare le giovani atlete». Lo stereo: «Nessuno sapeva» Quanto allo stereo portato in palestra quella sera da Yara, gli inquirenti dicono che la questione è stata chiarita già nelle prime ore dopo la scomparsa: giovedì 25 novembre dalla palestra era stato chiesto alle ragazze se qualcuna avesse uno stereo portatile da mettere a disposizione per la gara prevista la domenica. La richiesta era stata raccolta in particolare dalla sorella quindicenne di Yara, che aveva risposto: sì, noi ce l'abbiamo. Il giorno successivo la mamma Maura ha detto a Yara che c'era da portare lo stereo in palestra e così lei lo ha portato. Nessuno – dice la mamma – sapeva che sarebbe uscita proprio quel venerdì alle 17,15. «Lo ha saputo da me, che poteva portarlo», ha dichiarato Maura. I familiari non ritengono dunque credibile l'ipotesi che Yara potesse avere avuto un appuntamento. Anche perché, arrivata in palestra, si è trattenuta a seguire gli allenamenti di un altro gruppo di ginnaste.

Quanto agli accertamenti effettuati nel Salento, i carabinieri hanno confermato che si è trattato di semplici verifiche effettuate nelle prime ore dopo la scomparsa, quando ancora si prendeva in considerazione l'ipotesi – poi rapidamente tramontata – di un allontanamento volontario: in questo caso si compiono sempre verifiche anche nei luoghi dove risiedono parenti della persona scomparsa.

Nella mattinata di sabato, intanto, il Gruppo campanari di Bergamo sono arrivati a Brembate Sopra e, nel loro giro in paese, si sono fermati anche davanti a casa Gambirasio con un augurio speciale alla famiglia di Yara. In serata è prevista la visita del vescovo Francesco Beschi mentre in giornata tre suore Orsoline, della scuola che frequenta Yara e i suoi fratelli, sono andate a trovare i genitori della ragazzina.

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