Yara, la mamma: «C'è speranza»
Le ricerche anche in Valle Seriana

«Abbiamo ancora tantissima fiducia e speranza di ritrovare Yara». Sono passati quarantadue lunghissimi giorni dalla scomparsa, ma mamma Maura non si arrende allo sconforto. Come gli inquirenti, che continuano il loro frenetico lavoro. Ricerche anche in Val Seriana.

«Abbiamo ancora tantissima fiducia e speranza di ritrovare Yara». Sono passati quarantadue lunghissimi giorni dalla scomparsa, ma mamma Maura non si arrende allo sconforto. Come gli inquirenti, che continuano il loro frenetico lavoro per venire a capo del mistero. «Confidiamo tantissimo nei carabinieri e nel lavoro che stanno facendo per noi» ha detto la donna.

Intanto il comandante provinciale dell'Arma, colonnello Roberto Tortorella, è tornato a far visita alla famiglia Gambirasio, nel giorno dell'Epifania: «Lo fanno spesso – conferma Maura – lui e il questore, almeno una volta alla settimana vengono da noi».

Nel frattempo la mamma di Yara non esclude la possibilità di ripetere un appello: «Ci abbiamo pensato in questi giorni – dice – non escludiamo questa eventualità in futuro, ma non subito: preferiamo aspettare. Abbiamo tantissima fiducia negli inquirenti. Anche quando non li sentiamo, interpretiamo il loro silenzio pensando che sicuramente stanno lavorando e svolgendo le indagini. Ci comunicano solo le cose certe e verificate, com'è giusto che sia, per non darci aspettative o illusioni. Preferiamo così anche noi».

La novità nelle ricerche di Yara è che venerdì 7 gennaio l'area in cui si tenta d'individuare una traccia della tredicenne si è estesa anche all'inizio della Valle Seriana. La cinquantina di persone, tra polizia di stato, polizia provinciale, Guardia forestale, e volontari di San Giovanni Bianco, Endine Gaiano, Sovere e Palazzago, che hanno ripreso l'attività in mattinata si è divisa in due squadre: una ha perlustrato i colli nei dintorni di Sorisole e l'altra ha puntato su Torre Boldone.

Gli investigatori proseguono intanto con gli interrogatori (di recente sono state risentite alcune giovani ginnaste, compagne di Yara) e con il lavoro sui tabulati telefonici. Quei tabulati che, intanto, hanno permesso agli inquirenti di concludere che, purtroppo, neppure l'unica testimonianza forte emersa finora sul caso, quella del giovane Enrico Tironi, può essere utile alle indagini.


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