Zanica, l'ex cava è un lago nero
da oltre 30 anni. Controlli in corso

Neanche i sassi vanno più a fondo. Lo specchio d'acqua è ormai una colata di catrame. L'ex cava Cuter da più di trent'anni è un lago nero, una palude tossica inserita dalla Regione nella quarantina di siti contaminati della Bergamasca.

Neanche i sassi vanno più a fondo. Lo specchio d'acqua è ormai una colata di catrame. L'ex cava Cuter da più di trent'anni è un lago nero, una palude tossica inserita dalla Regione nella quarantina di siti contaminati (e accertati) presenti nella Bergamasca e bisognosi di bonifica.

Qualcosa come 16 mila metri cubi di melme industriali, scarti di raffineria e oli esausti provenienti dalle industrie petrolchimiche del Milanese che già dalla metà degli anni Settanta riversavano i loro scarti nella conca dell'ex cava Cuter. Un pieno di veleni sepolti in oltre mille metri quadrati di superficie.

Siamo a Nord-Est di Zanica, tra la Nuova Cremasca e l'area industriale di Grassobbio, in zona Cascina Cucco. Alla pozza ci si arriva a piedi perché l'ingresso alla stradina tra i campi è chiuso con una catena. Un centinaio di metri ed eccolo il laghetto in tutta la sua desolazione. Nero che più nero non si può.

Dentro di tutto e di più: pneumatici (in quantità industriale), vecchi fusti arrugginiti che un tempo contenevano oli e scarti industriali, cassette di legno e rifiuti gettati alla rinfusa come in una discarica. Non è un bello spettacolo. Qualcosa che ormai fa parte dello scenario.

Anche se qualcosa si sta muovendo. Il sindaco di Zanica Giovanni Aceti è chiaro: «In questi anni non siamo rimasti con le mani in mano – spiega –, grazie ad un finanziamento regionale di 181 mila euro abbiamo appaltato alla società Eurogeo un nuovo "studio di caratterizzazione" ovvero un indagine per adeguarci alle nuove norme, ma soprattutto per sapere che cosa realmente c'è in quella pozza. A breve arriveranno i risultati, poi una volta che avremo i dati, vedremo di capire come muoverci per i fondi».

Il monitoraggio del laghetto e dell'area circostante si è da poco concluso, sono stati realizzati piezometri per monitorare che l'acqua non sia inquinata e che non ci siamo problemi di infiltrazioni per la falda. Anche se finora non ce ne sono stati: i piezometri esistenti più a Sud non hanno mai fatto scattare allarmi per la falda. Ma non per questo la situazione lascia tranquilli.

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