Calcinate, raggiunto l'accordo:
scompare la cava della discordia

A Calcinate trova la quadra la vicenda delle cave, al plurale, perché della partita sono insediamenti ipotizzati, insediamenti esistenti e ampliamenti. La nuova cava Pulcina non si farà, ma le sue cubature saranno concentrate nella zona della cava Campagna.

A Calcinate trova la quadra la vicenda della cava. Anzi, delle cave, al plurale, perché della partita sono insediamenti ipotizzati, insediamenti esistenti e ampliamenti. La nuova cava Pulcina non si farà, ma le sue cubature (oggetto di una vera odissea negli anni fra concessione, bocciatura, riammissione con sentenze annesse) saranno concentrate nella zona della cava Campagna, al confine con Cavernago, vicino a un polo già esistente e quindi già «avvezzo» alla presenza dell'attività.

La novità sarebbe frutto di un accordo fra Comune e cavatori, i cui estremi sono freschi di ratifica da parte della Giunta regionale e di cui ha discusso lunedì anche quella Provinciale.

È una vicenda complicata, quella di Calcinate, entrata nell'altrettanto complicato iter del Piano cave della Provincia di Bergamo fino a costituirne un vero e proprio nodo. Tanto che proprio questo territorio riguardano ricorsi e sentenze che hanno segnato (chi dice annullato, chi dice congelato) la validità del documento.

Di mezzo a Calcinate, dove si cavano inerti, nuove potenzialità estrattive e la loro collocazione. Via Tasso nel 2004 le aveva distribuite fra ampliamenti dell'esistente e un polo nuovo, il Consiglio regionale nel 2008 aveva però cassato proprio il nuovo sito, stralciando i volumi. Erano seguiti vari ricorsi delle società per ricollocare le quote «vaganti».

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