La comunità vuole risposte:
«Adesso si scopra chi è stato»

Le domande si rincorrono, le risposte arrivano un po' sì e un po' no. C'è chi declina. «No, grazie, per favore...». Cosa si dice a Brembate? «Cosa volete che si dica? Siamo sconvolti. Pensiamo alla famiglia, speriamo abbiano la forza per andare avanti. Che idea mi sono fatta? Non lo so». Una richiesta vale però per tutti: «Sia fatta giustizia». Il parroco nell'omelia ha detto: «Adesso sappiamo cosa è un orco». E ha centrato il pensiero del paese, e non solo di quello.

Yara è sparita sulla via di casa, poi l'hanno trovata a una manciata di chilometri, fra Madone e Chignolo. Nessuno lascia il suo nome ai taccuini, per strada una signora mormora: «I nostri nonni dicevano: l'è mia de là del Bremp». Non è di là dal Brembo. Ergo: il colpevole è vicino. «Che sia stato qualcuno della zona?». Ma c'è chi fa notare: «Il posto dove è stato trovato il corpo è vicino a un locale serale frequentatissimo, la zona non è così ignota». Chissà. Brembate Sopra e i paesi vicini si interrogano. Mentre si attende l'autopsia, la richiesta arriva a una sola voce: «Trovateli». Massimo Curiazzi è l'assessore più giovane della Giunta, ha 24 anni e un sacco di ore spese in prima linea nelle ricerche di Yara. «Questo è un colpo allo stomaco», dice. Giorni e giorni a setacciare ovunque. «E invece era qui. Così. È il peggio che poteva accadere. È come un film dell'orrore, ma purtroppo è la realtà». Ed è come se su tutti fosse piombato un macigno.

Le facce dicono più delle parole. «È una tragedia. Dopo tre mesi c'era ancora la speranza di trovarla viva». Sotto i portici arriva anche il sindaco, Diego Locatelli. Sui volti di tutti si legge una tristezza estrema. Il primo cittadino allarga le braccia: «Questa è una disgrazia. Cosa dice la gente? È naturale che sia sgomenta. Ci è crollato il mondo addosso».