Non è il calciatore vercellese
l'uomo travolto sull'autostrada

L'uomo travolto e ucciso martedì sera sull'autostrada fra Bergamo e Orio non è Fabrizio Dianin, il calciatore 26enne del Vercellese scomparso lo scorso 15 febbraio. I suoi genitori hanno raggiunto giovedì mattina la camera mortuaria di Bergamo.

L'uomo travolto e ucciso martedì sera sull'autostrada fra Bergamo e Orio non è Fabrizio Dianin, il calciatore 26enne di Saluggia (Vercelli) scomparso lo scorso 15 febbraio. I genitori del piemontese hanno raggiunto giovedì mattina la camera mortuaria di Bergamo.

«Non è lui», hanno detto i genitori del calciatore quando è stata loro mostrata la salma della vittima dell'incidente. Dunque il mistero sull'identità resta. L'ipotesi che l'uomo travolto sull'A4 potesse essere Fabrizio Dianin era stata fatta mercoledì sera durante la trasmissione Rai «Chi l'ha visto».

Così gli inquirenti piemontesi hanno deciso di organizzare un confronto con il genitori del calciatore: vigili del fuoco e carabinieri ritengono che il giovane possa essersi allontanato dal Piemonte. Ora si pensa che possa essere in Francia.

Per quanto riguarda la vittima dell'incidente sull'autostrada, neppure le impronte digitali hanno permesso di scoprire l'identità dell'uomo travolto e ucciso da un'auto nel tardo pomeriggio di martedì 8 marzo mentre si trovava a piedi sulla terza corsia dell'autostrada A4, tra Bergamo e Orio al Serio.

Da un identikit stilato dalle forze dell'ordine l'uomo avrebbe circa 35-40 anni, è alto 1 metro e 80, ha i capelli castano chiaro un po' lunghi, ha la carnagione chiara. Potrebbe essere originario dell'Est Europa.

Al momento dell'incidente, indossava un paio di pantaloni della tuta di colore scuro con tre bande laterali rosse e una felpa verde. Al collo una catenina in caucciù con un Crocefisso in oro. Nessun tatuaggio e nessun segno di riconoscimento sul corpo. Si ipotizza che l'uomo sia senza permesso di soggiorno.

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