Il delitto di Mario Gaspani:
condannato prima di essere ucciso

Mario Gaspani mercoledì scorso 23 marzo, due giorni prima di essere ucciso e abbandonato in una roggia a Osio Sopra, era stato condannato per reati di natura fiscale: un anno e 4 mesi, patteggiati in continuazione con una condanna rimediata anni fa.

Mario Gaspani mercoledì scorso 23 marzo, due giorni prima di essere ucciso e abbandonato in una roggia a Osio Sopra, era stato condannato per reati di natura fiscale: un anno e 4 mesi, patteggiati in continuazione con una condanna rimediata anni fa. Il 57enne di Boltiere, intermediario nel settore del commercio di automobili, secondo le varie contestazioni collezionate in anni di attività, avrebbe omesso di pagare imposte per milioni di euro. In pratica, stando alle accuse, Gaspani importava auto dall'estero pagandole in contanti ed evitando a volte di emettere fatturazione. In questo modo riusciva a eludere il pagamento dell'Iva.

Il 57enne, che ai processi non aveva mai presenziato, ultimamente aveva un procedimento aperto, sempre per fatturazioni non regolari, a Trieste. Risalgono invece ad alcuni anni fa i precedenti per truffa e ricettazione, reati per i quali, tra il 2001 e il 2002, Gaspani aveva scontato anche un periodo agli arresti domiciliari.

Gaspani è stato ucciso con un coltello da cucina (pare 10 fendenti, ma potrebbero essere di meno) nel garage della villa in via Donizetti a Boltiere alle 2 della notte tra venerdì 25 e sabato 26 marzo. Gli assassini (hanno agito almeno in due, visto che si sono allontanati con la loro auto e con quella della vittima) lo hanno caricato sulla sua Audi A3 e lo hanno portato fino a Osio Sopra, in via Rasica, dove è stato ritrovato sabato alle 10,30 in un fosso.

Dalla tecnica usata si potrebbe pensare che i killer volevano dargli un nuovo avvertimento - come quello che Gaspani aveva subìto il 23 dicembre sempre sotto casa (botte e sequestro temporaneo dell'Audi A3) -, che però stavolta è degenerato nell'omicidio. Dalle utenze del cellulare gli investigatori stanno cercando di estrarre gli ultimi contatti dell'uomo. Una quindicina le persone interrogate finora dai carabinieri. Ad aiutarli anche l'autopsia in programma nei prossimi giorni.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 29 marzo

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