Cocktail intitolato «Yara e Sarah»
Quando la stupidità non ha confini

Stupidità? Idiozia? Cattivo gusto (eufemismo)? Non c'è limite all'orrore. Ci sono notizie che lasciano interdetti, come quella che arriva da Pompei dove un tale, Carmine De Rosa, ha presentato in un albergo, a un concorso regionale, un cocktail chiamato «Yara e Sarah».

Stupidità? Idiozia? Cattivo gusto (eufemismo)? Non c'è limite all'orrore. Ci sono notizie che lasciano interdetti, come quella che arriva da Pompei dove un tale, Carmine De Rosa, ha presentato in un albergo, a un concorso regionale, un cocktail chiamato «Yara e Sarah».

Sì, come Yara Gambirasio e Sarah Scazzi, le due ragazze di Brembate Sopra e Avetrana barbaramente uccise. C'è chi lo ha già ribattezzato «il cocktail dell'orrore». Ne ha dato notizia il quotidiano Metropolis. De Rosa, che insegna materia pratica all'istituto alberghiero Virtuoso, nella sede distaccata di Salerno, ha discusso della sua iniziativa con gli studenti.

Naturalmente c'è chi gli ha domandato della scelta, discutibile se non totalmente assurda, di dedicare un drink a Yara e Sarah. De Rosa, evidentemente a caccia di pubblicità, ha risposto: «Chi come me ama il proprio lavoro sa che un cocktail è metafora di gioia, di vita, condivisione di sentimenti profondi. Così ho pensato a Yara Gambirasio e Sarah Scazzi, ai loro volti sorridenti nelle foto che quotidianamente vengono diffuse dalla tv nel raccontarci dei drammi che dovrebbero far riflettere l'intera società».

Ci è difficile comprendere se sia più stupida l'intitolazione del cocktail o la sua motivazione.

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