Yara, imprenditore messo sotto torchio
Verifiche sul telefono, l'alibi è di ferro

Trova conferme l'indiscrezione su un imprenditore di circa quarant'anni di Brembate Sopra, con un'azienda tra la palestra e il cantiere di Mapello, interrogato per almeno cinque ore dai carabinieri che indagano sull'omicidio di Yara Gambirasio.

Trova conferme nella serata di giovedì 31 marzo l'indiscrezione che il settimanale Panorama pubblicherà venerdì 1° aprile. Un imprenditore di circa quarant'anni di Brembate Sopra, con un'azienda tra la palestra e il cantiere di Mapello, è stato interrogato per almeno cinque ore dai carabinieri che indagano sull'omicidio di Yara Gambirasio.

L'uomo è stato chiamato dagli investigatori perchè il suo cellulare, tra le 18,50 e le 19,20 circa di venerdì 26 novembre, ha coperto il tragitto da Brembate Sopra a Chignolo d'Isola, dove Yara è stata trovata morta il 26 febbraio in un campo di via Bedeschi. L'imprenditore sarebbe quindi uno dei tanti e potenziali sospettati: basti dire che sono ben quattromila le utenze telefoniche che quella sera hanno effettuato lo stesso percorso.

Il quarantenne di Brembate di Sopra avrebbe comunque fornito ai carabinieri alibi di ferro rispetto ai suoi spostamenti, spiegando tutto senza bisogno di un avvocato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA