«Case&Terreni 2011» in edicola
Alt ai prezzi, è ora di comprare

Nel mercato immobiliare vale sempre la regola delle tre «p»: prodotto, posizione e prezzo. Su quest'ultimo fronte, nel primo trimestre del 2011 la caduta del mattone si è arrestata. Ma proprio perché si è raschiato il fondo del barile e si sono raggiunti i minimi storici, è il momento di acquistare.

Nel mercato immobiliare vale sempre la regola delle tre «p»: prodotto, posizione e prezzo. Su quest'ultimo fronte, nel primo trimestre del 2011 la caduta del mattone si è arrestata. Ma proprio perché si è raschiato il fondo del barile e si sono raggiunti i minimi storici, è il momento di acquistare. Ne sono convinti gli esperti del settore, che, in occasione della presentazione della nuova edizione di «Case&terreni» - la Borsa dei valori immobiliari in città e provincia, in edicola con «L'Eco» - hanno fatto il quadro della situazione.

L'onda lunga della crisi, iniziata nel 2007, si sente ancora. Secondo l'Osservatorio dell'Agenzia del territorio, le compravendite del 2010, in Bergamasca, hanno subito una flessione del 6% rispetto al 2009; del 9% in città. Un dato però in calo rispetto ai «numeri drammatici» del 2008, quando il picco negativo aveva raggiunto il -20/21%. «La ripresa si rinvia di anno in anno – fa notare Roberto Margiotta, presidente di Appe (Associazione provinciale proprietà edilizia)-Confedilizia – ma per lo meno la discesa, in campo edilizio, sta frenando». Si tratta comunque di dati indicativi, precisa Antonello Pagani, direttore Appe-Confedilizia, «perché un conto è Città Alta, un conto è Celadina; un conto Romano, un altro Sorisole». Anche per questo «Case&Terreni» indaga via per via e paese per paese (molti frazionati in microzone), per dare un dato il più reale possibile. Quello che è certo è che c'è ancora una certa prudenza da parte dell'acquirente (conscio delle sue possibilità), con transazioni che si sono allungate di molto, passando da poche settimane a mesi. «Prevale ancora una strategia attendista – interviene Gianfederico Belotti, direttore responsabile dell'iniziativa editoriale – anche se è indubbio che questo sia un momento propizio per tornare a investire nel mattone». Certi bilocali, infatti, sono scesi sotto i 100 mila euro, «una soglia prima impensabile, e sono quindi adatti per investimenti, oltre che remunerativi con la locazione». I prezzi nel primo trimestre 2011 hanno raggiunto una certa stabilità, attestandosi sul -2/3%, già registrato nel 2010, anno che ha segnato un rallentamento del crollo rispetto al 2008 (-5/7%) e al 2009 (-4/5%). «Ma è da considerare – rileva Belotti – che i prezzi sono in risalita nelle città d'arte, come Venezia a Roma, e a Milano. Un dato importante perché Bergamo, storicamente, risente dell'onda lunga milanese».

Ma quali sono le tendenze a Bergamo? «Le "zone vip" sono sempre le più richieste – descrivono la domanda le agenti immobiliari Daniela Rossi e Mafalda Fiumana –: Città Alta, i borghi storici e la Conca d'Oro. C'è un revival degli spazi grandi, come la cucina separata, e la ricerca del piano alto o del piano terra con giardino. La posizione fa sempre la differenza». Come ne caso del «settore turistico» - fa presente il collega Piernando Gallo - e degli uffici e dei negozi (referente Antongiulio Lascari). Il problema principale, in città, resta comunque quello del «nuovo di vecchia generazione». «Ovvero – spiega Francesco Finazzi – quel costruito già finito, e le cui concessioni edilizie risalgono al periodo tra il 2005 e il 2007, quando non c'era l'obbligo della certificazione energetica». Oggi, infatti, non per moda, ma per maggiore sensibilità diffusa, «è in crescita la domanda di Classe A, di quegli edifici ad alta prestazione energetica e di alti contenuti tecnologici, come il cappotto isolante sulla facciata, il riscaldamento a pavimento, la ventilazione meccanica e i pannelli solari». Per il patrimonio vuoto, che rischia di diventare obsoleto, gli esperti indicano quindi una possibilità. «Le amministrazioni pubbliche potrebbero ritirare queste case a prezzi convenienti e riutilizzarle per l'edilizia pubblica residenziale. In questo modo non si consumerebbe altro suolo e si eviterebbe la concorrenza con i privati». Infine uno sguardo alla provincia con Mario Medini, presidente dell'associazione di categoria Anama Bergamo. «Il mercato va a macchia di leopardo – dice – con l'Isola che soffre di più, e certe zone vicine al capoluogo (come Curno, Mozzo, Ranica, Torre Boldone e Sorisole) che, dotate di servizi e di verde, sono sempre più richieste. Non solo: qui i prezzi superano quelli di certi quartieri periferici della città». Che comunque stanno recuperando appeal grazie a nuovi interventi di recupero, arrestando la fuga verso l'hinterland. Una sezione di «Case&terreni» è proprio dedicata alla Bergamo che cambia (curata da Pietro Barachetti, coordinatore della redazione). Il consiglio, quindi, è tenere sempre d'occhio quello che accade attorno alla propria abitazione o a quella che si vuole acquistare: le novità e i cantieri possono determinare la rivalutazione (o meno) della proprietà.

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