La Caritas accoglie i tunisini
A Bergamo i primi 25 profughi

Duecento migranti nordafricani sono arrivati nella giornata di sabato 16 aprile in Lombardia inviati dal Ministero dell'Interno. A Bergamo ne sono stati indirizzati 25. Si tratta di maschi, tunisini, sbarcati nelle scorse settimane sulle coste italiane.

Duecento migranti nordafricani sono arrivati nella giornata di sabato 16 aprile in Lombardia inviati dal Ministero dell'Interno. A Bergamo ne sono stati indirizzati 25. Si tratta di maschi, tunisini, sbarcati nelle scorse settimane sulle coste italiane. Secondo l'accordo stabilito in Prefettura a Milano, 99 saranno ospitati nelle strutture delle Caritas lombarde o alle Caritas collegate. Oltre ai 25 profughi che troveranno alloggio nella Bergamasca, le accoglienze saranno cosi distribuite: 7 a Brescia, 15 a Como, 30 a Cremona, 10 a Pavia, 12 a Varese.

I profughi sono arrivati nel primo pomeriggio dopo essere giunti a Bresso, nel Milanese, da dove la Croce Rossa e la Protezione civile ha provveduto a smistarli sul territorio regionale. Tutti i migranti hanno ricevuto o riceveranno il permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari che dà loro diritto a rimanere regolarmente nel nostro Paese per almeno 6 mesi. A loro sarà garantito vitto e alloggio e accompagnamento sociale grazie alle risorse economiche stabilite nel quadro di un accordo con le istituzioni.

I migranti ospitati saranno liberi di entrare e uscire dai centri nei limiti dei regolamenti delle strutture di accoglienza tutte custodite anche di notte da operatori sociali. «Permesso di soggiorno e accoglienza diffusa sono stati i requisiti chiesti da Caritas sin dall'inizio per affrontare l'emergenza degli sbarchi di questi mesi. Questi principi sono alla base del piano di intervento deciso in Prefettura ieri a Milano Per questo siamo stati ben lieti di offrire la nostra piena collaborazione alle istituzioni - ha dichiarato don Roberto Davanzo, delegato regionale delle Caritas Lombarde -. Ora affinché questa accoglienza sia la più dignitosa e civile possibile occorre che anche le comunità locali e in particolare le comunità ecclesiali facciano la loro parte, secondo quello spirito che ci è stato ricordato anche recentemente dai vescovi lombardi. Sono certo che le parrocchie, i gruppi di volontariato cattolico non faranno venire meno il loro sostegno».

Questa prima tanche di arrivi non ha esaurito la disponibilità immediata delle Caritas della Lombardia che hanno offerto sin dall'inizio 180 posti in strutture già predisposte all'accoglienza: in genere dormitori per senza dimora, centri per richiedenti asilo, luoghi di ospitalità per persone gravemente emarginate.

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