A Fara d'Adda assalto al fiume
Da Lega e Pdl un'ordinanza

La fruizione della riva del fiume Adda a Fara d'Adda è sempre più al centro del dibattito politico. Fuochi, sporcizia, parcheggi selvaggi sono le principali conseguenze. Da Lega Nord e Pdl un'ordinanza sul problema.

La fruizione della riva del fiume Adda a Fara d'Adda è sempre più al centro del dibattito politico. Con l'arrivo della bella stagione sono numerose le persone che nei fine settimana prendono d'assalto la riva ai piedi della passerella. Fuochi liberi a terra, rami rotti per far legna da ardere, tende da campeggio, radio accese ad alto volume oltre che ammassamenti di rifiuti secondo i consiglieri di minoranza della Lega Nord e Pdl Cristian Gibillini e Gianni Filotto sono ogni volta le conseguenze di questo assalto. Da qui la decisione di presentare una interrogazione al sindaco Valerio Piazzalunga per chiedergli se intende intervenire «definendo e pubblicizzando regole e divieti per l'utilizzo».

La data del Consiglio comunale in cui il primo cittadino risponderà all'interrogazione non è ancora stata fissata. Piazzalunga comunque oltre a ribattere «che il problema non è così grave come descritto» ci tiene a sottolineare «che la questione non è tanto stabilire regole quanto poi avere a disposizione gli agenti della polizia locale o altro personale autorizzato per farle rispettare ed elevare se necessario multe».

Una delle conseguenze della presa di assalto della riva dell' Adda è infatti anche il parcheggio selvaggio a cui si assiste lungo le vie vicine: Via Pirotta, Reseghetti e nel parcheggio sterrato del centro sportivo. Altro problema è la regolazione del passaggio di ciclisti sulla passerella che collega la sponda di Fara con quella di Groppello (frazione di Cassano). Qui vige l'obbligo, con relativo cartello di segnalazione, di accompagnare la bici senza pedalarci sopra. «Obbligo che però - scrivono nell'interrogazione Gibillini e Filotto- viene disatteso in maniera massiccia». I due consiglieri nel documento rilevano comunque soprattutto la necessità di regole, con la relativa installazione di cartelli che le segnalano, per la fruizione delle rive sul fiume. E soprattutto di controlli «al fine di tutelare - si legge sull'interrogazione - le libertà di ciascuno, l'igiene e la sicurezza pubblica, il decoro dei luoghi e la loro piena fruibilità».

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