«Ecco come trattenere in città
8 milioni di turisti low cost»

Otto milioni di passeggeri potrebbero sbarcare a Orio entro il 2011. Di questi però solo il 15% si ferma almeno una notte. Puntare in Bergamasca sul turismo significa anche intercettare quella grande mole di viaggiatori che arrivano ma poi prendono la strada di Milano e Venezia.

Otto milioni di passeggeri potrebbero sbarcare all'aeroporto di Orio al Serio entro il 2011. Di questi però solo il 15% si ferma almeno una notte nella nostra città. Puntare in Bergamasca sul turismo significa anche intercettare quella grande mole di viaggiatori che arrivano allo scalo internazionale alle porte della città e poi prendono la strada di Milano e Venezia. Ci stanno provando 11 giovani laureati dell'Università degli studi di Bergamo, grazie a un progetto ponte tra ateneo e imprese del territorio nel settore turistico sostenuto a livello sperimentale dall'agenzia ministeriale Italia Lavoro. Si chiama Fixo (fase 1 e 2) e ha fatto incrociare in una serie di ricerche in itinere i neolaureati del corso di laurea specialistica in Progettazione e gestione dei sistemi turistici con l'Ufficio placement dell'ateneo, ma anche attori del territorio come Confesercenti e Turismo Bergamo.

All'interno della kermesse di «Unibergamorete» è stata presentata un'anticipazione della ricerca effettuata dal Laboratorio Diathesis, coordinato da Emanuela Casti, docente di Politiche del territorio, sulle caratteristiche del turista low cost e sulle potenzialità che il territorio orobico può avere dalla sua per attirare questo target particolare di viaggiatore. «Bergamo – ha sottolineato Casti che ha realizzato una mappa interattiva dei punti di forza turistici della Bergamasca –, insieme ad altre otto città europee, ha le caratteristiche di una città di pregio artistico con un aeroporto e vicino a una grande metropoli. Penso per esempio a Bratislava o Beauvais. Una peculiarità da valorizzare nella promozione turistica. Il turista low cost risparmia sui voli, ma poi è attento all'ambiente, cerca mete insolite, è un internauta e si costruisce il viaggio individualmente. La Bergamasca offre luoghi di grande pregio a livello naturalistico: penso al Parco dei colli, uno dei parchi urbani più antichi d'Italia, ma anche l'area della Valle Cavallina, di San Pellegrino, la rete fluviale. Puntare nella promozione turistica su questi luoghi potrebbe trattenere più turisti low cost a Bergamo».

La ricerca è solo agli inizi, ha spiegato Casti: intanto però 11 studenti hanno messo a disposizione le loro competenze scientifiche sul tema del low cost e sviluppo turistico per Bergamo Turismo e Confesercenti: per esempio Serena Ampolo ha elaborato uno strumento informatico per le aziende per fare un «check up» della loro possibilità o meno di accogliere turisti low cost, Michele Gotti sta lavorando per potenziare il sistema di booking online e l'uso del web 2.0 per raggiungere i turisti low cost con Turismo Bergamo, Sara Nocenti sta conducendo uno studio sugli esercizi commerciali nelle aree dei parchi orobici per elaborare nuove strategie comunicative. «Bergamo può diventare la sede di riflessione per un network tra le città europee interessate dai voli low cost – ha rilanciato Claudio Ucci, consulente di Italia Lavoro –: qui vedo aziende interessate, università attiva sul territorio, capacità di azione e prospettiva. Pensateci».

Elena Catalfamo

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